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Inzaghi: «Formazione? Posso scegliere! L’Inter arriva bene, Lukaku importantissimo»

Inzaghi è atteso dalla sua prima semifinale di Champions League, il derby Milan-Inter di domani. Alla vigilia dell’andata, dopo Dimarco (vedi articolo), l’allenatore si è espresso in conferenza stampa.

CONFERENZA INZAGHI – Questa la conferenza stampa di Simone Inzaghi alla vigilia di Milan-Inter.

È il momento migliore della stagione?

Chiaramente gli ultimi risultati in coppa e campionato ci hanno fatto preparare al meglio tutte le partite. Domani sappiamo che è una semifinale di Champions League e il derby, non ci nascondiamo e sappiamo l’importanza che ha per la nostra società e i nostri tifosi. Vogliamo affrontarlo al meglio.

Momento particolare per Lautaro Martinez, ma anche per Correa.

Ci sono momenti particolari per tutti, io lo sono stato. C’erano momenti in cui gli attaccanti non riuscivano a segnare, adesso sono tornati tutti a farlo. Ero tranquillo prima e lo sono adesso, il problema a parere mio è quando un attaccante non riesce ad avere occasioni. Adesso ha segnato Lautaro Martinez, ha segnato Correa col Benfica, ha segnato Dzeko e ha segnato Lukaku: devono continuare così come tutta la squadra.

Tre soli allenatori dell’Inter hanno raggiunto la finale di Champions League. Come arriva la squadra?

Arriva bene la squadra. Penso che abbia detto bene Dimarco: bisognerà utilizzare grandissima testa e cuore. Per quanto riguarda il cuore non ho nessun dubbio, per quanto riguarda la testa dovremo essere bravi a usarla. Ci saranno insidie e imprevisti durante la gara, sappiamo che si gioca durante 180′.

Come si riesce a trovare l’equilibrio giusto fra non perdere all’andata e prendersi un vantaggio per il ritorno?

Lo sappiamo: di derby in questi venti mesi ne abbiamo fatti sette: quattro di campionato, i due l’anno scorso in semifinale di Coppa Italia e quelli a Riyad. Ne abbiamo vinti e persi, sappiamo che in ogni partita ci saranno dei momenti dove l’Inter sarà più offensiva o difensiva. Come agli ottavi e ai quarti dobbiamo fare una partita tutti assieme di corsa e un sacrificio per il compagno: questo sarà fondamentale.

C’è l’imbarazzo della scelta per la formazione?

Imbarazzo no, a centrocampo e attacco posso scegliere. Sulle fasce, visto l’infortunio di Gosens che non sappiamo se potrà essere fra i convocati, abbiamo rotazioni limitate. A Verona ha giocato Zanotti, un giocatore molto importante, in difesa vista l’assenza di Skriniar speriamo di recuperare D’Ambrosio che mi permetterà di avere più rotazioni. D’Ambrosio può fare benissimo in difesa e fare il quinto, spero nel recupero suo e di Gosens. A centrocampo e attacco ci siamo, in difesa meno e visto il numero di partite in questo momento siamo un po’ corti.

Inzaghi, state pensando all’infortunio di Rafael Leao?

Per quanto riguarda Rafael Leao sappiamo e conosciamo tutti le qualità del giocatore. Sappiamo che potrà esserci o non, chiaramente potremo prendere qualche accorgimento ma non condizionerà il nostro piano partita. Il Milan l’abbiamo affrontato tantissime volte, abbiamo vinto e perso: ogni partita è squadra a sé. Il Milan non è solo ripartenza, sa giocare e ha un ottimo palleggio. Bisognerà essere bravi in tutte le fasi della partita.

State pensando a Rafael Leao in campo? Brozovic tornato al meglio?

Ogni giocatore che verrà chiamato in causa farà il massimo. Per quanto riguarda i miei con così tante partite ravvicinate manca ancora l’allenamento di oggi pomeriggio, domani mattina faremo la sgambata. A centrocampo e in attacco avrò possibilità di scegliere, già dalla partita con la Juventus quando sono tornati tutti posso scegliere. Sanno che se non saranno utilizzati dall’inizio saranno utilissimi a partita in corso, come contro Benfica e Juventus. Vedremo dopo le scelte.

Pioli ha detto Inter favorita: lo pensa anche Inzaghi?

Le partite sono tutte storia a sé. Non ci nascondiamo, sappiamo l’importanza di questa partita e che con cuore e testa ce la giochiamo nel migliore dei modi. Sappiamo che sarebbe un grandissimo passo, da fare con grandissima corsa, determinazione e aggressività in questi 180′.

Quarto derby stagionale: cosa significa?

Ne abbiamo giocati già sette in venti mesi, sono partite a sé. Dobbiamo essere concentratissimi e usare la testa, in partite così importanti col Milan ce ne sono state. Nelle ultime siamo stati sempre lucidi, insieme, e abbiamo coperto ogni parte del campo.

È la partita più importante della tua carriera?

Senz’altro. È una partita importantissima, come tante finali. Non è una partita qualsiasi, non è un derby ma il derby. Sappiamo cosa rappresenta per noi, per la nostra società e per i nostri tifosi, ma anche per me stesso. Sono abbastanza sereno, ho visto i ragazzi molto concentrati: non si deciderà domani sera ma in 180′.

Cosa vedeva Inzaghi che nessun altro vedeva a inizio stagione?

Chiaramente, dopo aver passato un girone contro Barcellona e Bayern Monaco che sono fra le squadre più forti d’Europa, il gruppo e la squadra ha preso grande consapevolezza. Sappiamo che tutte le partite sono difficilissime, Porto e Benfica sono stati due scogli molto difficili da superare e l’abbiamo fatto. Ora ne manca uno ancora più importante per arrivare in finale.

Qual è la differenza fra derby di Roma e di Milano?

Sono due derby sentitissimi, a Roma ho giocato e allenato mentre a Milano sono allenato. Si diceva che non c’era paragone fra Roma e Milano, ma devo dire che anche qui è molto sentito e percepito.

Nelle ultime settimane Lukaku ha iniziato a giocare e segnare bene. Quanto è importante che sia tornato in buone condizioni?

È importantissimo, l’avevamo preso per questo. Ha avuto un infortunio che non ce l’ha messo a disposizione per quattro mesi, adesso è tornato a disposizione ed è un’arma in più per me che sono l’allenatore. Così come è stato un ritorno importante quello di Brozovic, che assieme a Lukaku è un giocatore che nei primi quattro mesi c’è mancato e ci ha dato meno rotazioni.

Cosa vi siete detti nello spogliatoio per far prevalere la voglia alla paura di giocare?

Paura non deve essercene, deve esserci grandissima voglia. Bisogna essere insieme tutti quanti, coi nostri tifosi come abbiamo fatto in questo grandissimo percorso. In questi mesi ci siamo a volte arrabbiati e altre abbiamo esultato, come gruppo squadra tifosi e società abbiamo fatto un unico blocco per vivere serate come queste nel migliore dei modi. Speriamo che in questi sei giorni arrivi una finale che in estate poteva essere un sogno, ma adesso siamo a 180′.

Per Inzaghi il bilancio sarebbe positivo uscendo nel derby? Dopo aver perso l’anno scorso lo scudetto.

Hai dimenticato qualcosa, non ricordando quello che i ragazzi hanno fatto. Sappiamo dell’importanza di questo derby.

Questa Inter è simile, a livello psico-fisico, a quella di Riyad?

In quel momento ci arrivammo con qualche problemino. Avevamo Lukaku e Brozovic che erano con noi per onor di forma perché non erano disponibili, in questo momento ce li abbiamo ma non abbiamo Skriniar e Gosens. Acquistiamo in un reparto, ma perdiamo in un altro. Ci arrivammo con tanta voglia di prendere la coppa, la squadra fece una grandissima gara. Ma era una gara a sé: dovremo essere bravi a fare una grande partita.

In un mese dal Benfica è cambiato il mondo: cosa pensa ricordando quei momenti?

Lo sappiamo che il calcio è fatto di momenti. Abbiamo perso punti sanguinosi in campionato ma lo sappiamo, quello che ci siamo detti assieme ai ragazzi era di tapparci le orecchie e pedalare. Adesso sappiamo di aver conquistato una finale sul campo importante, che ci darà la possibilità di fare la Supercoppa Italiana. In Champions League siamo in semifinale con uno scoglio come il Milan, in campionato le ultime vittorie ci hanno fatto vedere la classifica sotto un occhio diverso ma abbiamo ancora partite da fare.

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