Interviste

Italiano: «Inter può inventare. Cinque in grande condizione»

Insieme a Cristiano Biraghi (vedi articolo), anche Vincenzo Italiano è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Inter, gara valevole per la Coppa Italia. L’allenatore della squadra viola ha fatto il punto sulla stagione, in vista della partita di domani.

CONFERENZA ITALIANO – Questa la conferenza di Vincenzo Italiano alla vigilia di Fiorentina-Inter, finale di Coppa Italia.

A livello emozionale, lei sta bruciando le tappe. Tutto troppo veloce o è così che le piace?

Io mi voglio concentrare in questo ultimi due anni. C’è stato un processo di crescita incredibile grazie anche alla disponibilità dei ragazzi che sin dal primo giorno concentrati e disponibili ad ascoltare il proprio allenatore e il loro staff. Io arrivavo da una salvezza alla penultima giornata, i ragazzi anche, quindi dovevamo reagire a questo e insieme abbiamo ottenuto questa qualificazione all’Europa. Avevamo raggiunto una semifinale di Coppa Italia, e quest’anno siamo partiti con due obiettivi: migliorare il cammino della Coppa Italia e onorare la Conference League.

Che gara si attende domani?

Scendi in campo e dopo qualche minuto l’imponderabile di ogni partita di calcio ti cambia le strategie. So che andremo ad affrontare una squadra che da un momento all’altro può inventarsi qualsiasi giocata, vorrei concentrarmi sui miei ragazzi. Dobbiamo riproporre quanto fatto per arrivare fino a qui. Dobbiamo fare tutto per mettere in difficoltà l’Inter. I nerazzurri sono composti da tanti campioni

Inzaghi è il mago della finale di Coppa Italia, ma anche lei in categorie inferiori. Quale elemento di quelle partite, vuole vedere in campo?

Oltre alla grande qualità dei giocatori dell’Inter c’è anche un allenatore che sa arrivare in finale e sa vincere i trofei, ne ha vinti tanti. Possiamo definirlo uno specialista, si aggiunge alla difficoltà dei suoi calciatori che sono straordinari. Dopo questa abbiamo ancora due partite di campionato e un’altra finale, qualunque cosa accadrà dovremmo comunque presentarci ad allenarci. Domani sarà un test per dimostrare le nostre qualità e far vedere a tutti che abbiamo meritato questa finale.

Questo abbraccio, è per voi indice di maggiore consapevolezza o grande orgoglio?

Quella di ieri è simile all’abbraccio che abbiamo fatto sotto la curva. Penso che i seimila di ieri ci hanno dato questo, grande ottimismo, vicinanza e passione. Ci chiedono di dare l’anima e di sudare la maglia. Possibilmente di ottenere il massimo domani. I ragazzi hanno percepito quello che è il loro amore e domani, come fatto a Basilea, di sicuro andremo in campo ad onorare quello che abbiamo fatto tutto l’anno.

Arriva a questa finale con più di un dubbio o ha le idee chiare?

I dubbi ce li ho sempre, non di formazione, ma di riuscire a mettere in difficoltà l’avversario. Vorrei mettere in difficoltà l’Inter ma servirà tutta la notte, la mattina dopo e il pomeriggio. I ragazzi stanno bene. Qualche dubbio su alcune pedine ce l’ho, spero di fare la scelta giusta. Speriamo che chi subentrerà, daranno il massimo. Domani decideremo.

Le due partite di campionato sono state di spunto?

L’unico spunto che prendo dalle due partite, lasciando stare i risultati, è che abbiamo dato filo da torcere all’Inter sia a Firenze che a Milano. Sono state due partite dove non abbiamo sofferto la loro forza, mostrando alcune armi. Penso che domani, essendo una finale con partita secca con possibilità di superare i novanta minuti, sarà una storia diversa.

Qualcuno ha parlato con te della finale?

Per molti è la prima finale da giocare, però non vedo apprensione o preoccupazione. Vedo tanta voglia di arrivare il prima possibile a domani a iniziare la partita. Questo è quello che percepisco. Domani dopo il fischio le emozioni si lasciano andare.

Come stanno Amrabat e Nico Gonzalez?

Stanno bene. Amrabat lo abbiamo gestito, Nico Gonzalez abbiamo preferito tenerlo a riposo quindi abbiamo fatto questo tipo di gestione per entrambi e adesso stanno benissimo

Uno dei dubbi è legato a Jovic e Cabral, il secondo avrà una possibilità?

Più che svelarle il dubbio mi preme sottolineare il fatto come nell’ultimo periodo entrambi siano diventati importanti per questa squadra. Da quando hanno ricominciato a far gol è iniziata la nostra continuità, quindi grazie anche a loro ci troviamo a giocare questa finale. Jovic sta bene, stessa cosa Cabral.

 Saponara gioca dal primo minuto o a partita in corso?

Ho visto che si è fatto i capelli e la barba (ride, ndr). È pronto, speriamo dia il massimo anche lui.

Ivan Vanoni

Nato a Varese nel 1992, studente di lingue e laureato in Scienze della Mediazione Linguistica. Innamorato dell'Inter fin da bambino, Dejan Stankovic l'idolo assoluto.

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