Interviste

Juric: «Inter più forte dello scorso anno! Con loro sempre fatto bene»

Ivan Juric è intervenuto in sala stampa alla vigilia di Torino-Inter, match valido per la nona giornata del campionato di Serie A. Le dichiarazioni del tecnico dei granata

Com’è ha visto i giocatori rimasti a Torino durante la pausa per le Nazionali?

Ho visto tutti molto bene, abbiamo lavorato con un bello spirito. Manca Sanabria, che lo vedrò oggi. Abbiamo fatto due buone settimane di lavoro.

Contro l’Inter serve una partita perfetta ed anche una buona sorte.

Contro di loro abbiamo sempre fatto bene. Una volta abbiamo pareggiato all’ultimo minuto, l’altra all’ultimo minuto. Nell’ultima partita abbiamo avuto tante occasioni per segnare non ci siamo riusciti. È una squadra ancora più forte, si muovono bene. Adesso hanno i cambi, soprattutto a centrocampo

Può giocare Sanabria? Infortunio Zapata accantona tema delle due punte? 

Non lo so, lo vedrò dopo la conferenza, e vedrò come sta. Non pensavo alle due punte, è una banalità parlare in questo modo. Per me è importante che i giocatori si allenino forte, si mettano a disposizione e mi lascino la possibilità di scegliere. Non è un bene perdere Zapata

Senza Zapata cambia l’idea di come far giocare il Torino?

No. Il suo non è un infortunio, è una vecchia cicatrice. Magari rischiando gioca, non è un infortunio. Sente tirare la cicatrice. Io spero ci sia già per la prossima, poi con i muscoli non si sa mai. Idea di domani non cambia.

Come ha visto Vlasic, Ilic e Radonjic?

Vlasic è tornato prima, si è allenato con noi. Il ragazzo merita tutto: un allenatore gli da tutto perché ha volontà di crescere e migliorarsi. Ha fatto buoni allenamenti e spero faccia una buona partita domani. Gli altri si sono allenati sono ieri: ancora non posso dare un giudizio. Vediamo oggi in che condizioni sono

Come sta Buongiorno?

È al limite, spero che per la prossima ci sia.

Derby perso, sensazioni?

Mi da la carica per non sentirmi più così. Mi da la carica, questa generazione sta perdendo un po’ questo. Io esprimo le sensazioni, a volte qualcuno ci cavalca. Io ero triste, sono andato a casa triste. Il giorno dopo ero carico e forte per tornare al lavoro

Post derby di Milinkovic-Savic?

È andato in nazionale e non ci siamo parlati. Ieri ci siamo visti: noi abbiamo fatto la scelta su un portiere, metti in preventivo che è così. Può succedere che sbagli, lo fanno anche i grandi portieri. Quello che mi fa insistere su di lui è che sta lavorando come un matto, ha positività ed è consapevole di cosa va bene e cosa va male. Bisogna dargli fiducia, si soffre insieme.

Umore spogliatoio?

Dai ragazzi che sono rimasti ho visto belle cose, attenzione e voglia di lavorare. C’erano Vlasic e Rodriguez sono tornati già a inizio settimana, ho visto gente con la grinta e la voglia giusta. Mi ha fatto piacere percepire un ambiente positivo, speriamo che tutto si trasmetta in partita e che facciamoriusciamo a fare un buon risultato

Come sta vedendo Ricci e Ilic? Tameze quanto può incidere?

Penso che sapevamo che loro sono una coppia fragile a livello fisico, adesso magari sono verso il basso e l’anno scorso c’erano periodi in cui erano verso su. Ne siamo consapevoli, ma l’importante è come lavorano durante la settimana e come vogliono crescere, faccio le scelte in base a questo. Tameze e Linetty sono giocatori che reggono meglio certe situazioni

Come sta Pellegri?

Ha fatto due settimane pulite. Non si è fermato, ha lavorato e ha dato buone risposte e ha trovato continuità di allenamenti. Siamo contenti di come le ha fatte. Se è pronto? Sì  lui ha queste pause e a volte si ferma per fastidi, adesso ha fatto due settimane piene

Gli assenti della sfida di domani?

Sazonov sta bene, Zima convive con il dolore ma va meglio. Soppy è verso il recupero e Buongiorno spero per la prossima settimana, Zapata uguale. Djidji è ancora fuori

Se fa gruppo le difficoltà si superano, ha provato ad entrare nella testa dei giocatori?

Non siamo riusciti ad alzare tanto il livello. Certe volte passi momenti brutti, litigi, discussioni. Quando ottieni un certo rendimento, frutto del lavoro e non della casualità, pensi che è per sempre. Lì ho sottovalutato un po’

Domani la squadra si renderà conto di essere di fronte ad un passaggio cruciale?

Io penso che la squadra in due anni è cresciuta in tutti i sensi. Tutti avevamo sensazioni positive, adesso non le abbiamo più. Queste due settimane sono servite per riflettere: vi abbiamo dato una percezione di squadra in crescita e non siamo riusciti. Per questo non ho paura di dire che è colpa mia. Qui si poteva fare meglio, si sono date per scontate certe cose

Filippo Miosi

27 anni, studente universitario con la passione per il giornalismo sportivo.

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