Marotta annuncia: «Non ci saranno rivoluzioni. Zhang rimarrà!»
Giuseppe Marotta è orgoglioso della vittoria per 2-1 contro il Milan ma soprattutto della seconda stella della sua Inter. Le parole del dirigente su Rai Sport.
MESSAGGIO – Marotta manda un messaggio forte: «Siamo molto orgogliosi, fieri del traguardo doppio. Raggiungiamo un obiettivo storico: seconda stella e scudetto. Dedico la vittoria al presidente, soffrendo da distanza è stato sempre vicino a noi. Dedico anche ai nostri tifosi straordinari. I meriti vanno al leader Simone Inzaghi: ha molto da conquistare e siamo fieri di averlo con noi. Complimenti a Ausilio, Baccin e a tutte le componenti. Ai ragazzi e alle ragazze che hanno supportato il progetto con continuità. Sono frasi di circostanza, ma è giusto così. La nostra forza è il modello vincente. In 4 anni abbiamo vinto 7 titoli. Nel modello c’è il fatto che da una parte c’è una struttura forte, dall’altra abbiamo messo uno zoccolo duro di italiani e stranieri contagiati da italiani che trasmettono la cultura del lavoro. Abbiamo cambiato 12 giocatori e creato un tutt’uno. Abbiamo costruito un ciclo e siamo nella pienezza. Possiamo fare ancora molto».
Marotta e il suo annuncio
CICLO – Il direttore ha poi detto: «Io sono il più esperto e anziano rispetto ai colleghi. Ho dato quello che ho imparato, poi ho trovato un grande dinamismo dagli altri. Quando si crea un modello ci sono tante componenti valoriali. Devo sottolineare quanto è cresciuto Simone Inzaghi. Uno dei migliori allenatori in Europa, grandissimo merito suo. Lui è un allenatore più giovane e ha un modo aperto di dialogare con i giocatori, quasi come fosse l’amicone o un ex compagno. Ha dimostrato di essere un vincente. Oaktree? Il punto sono le dichiarazioni del presidente nei giorni scorsi. Lui andrà avanti tranquillamente, rispetterà le scadenze e non ci saranno rivoluzioni. Abbiamo un modello vincente: bisogna creare la capacità manageriale e avere valori. Conte o Inzaghi? Soddisfazione diversa ma forte con entrambi. Con Conte ho vinto il primo con l’Inter e non pensavo di raggiungerlo così velocemente. Questo è molto bello perché coincide con la seconda stella, rimane nella storia».