Inzaghi ha parlato a UEFA.com del percorso dell’Inter per arrivare fin qui passando dalle semifinali contro il Milan, poi della sua ammirazione per l’allenatore del Manchester City Pep Guardiola e di cosa si aspetta dalla finale. Poi un elogio anche a Lautaro Martinez.
IN FINALE – Simone Inzaghi esprime la sua opinione riguardo la stagione dell’Inter fino ad arrivare alla finale di Champions League: «Stagione straordinaria, perché abbiamo raggiunto una finale che tutti avevamo sognato e lo abbiamo fatto con grande stile. Un’altra parola che userei è ‘insieme’, perché insieme al nostro pubblico, con i nostri fan, abbiamo fatto qualcosa che pensavamo fosse irraggiungibile. Ma tutti insieme, abbiamo dimostrato che puoi ottenere qualsiasi cosa. Ora dobbiamo coronare tutto ciò che abbiamo fatto con questa finale, che sarà emozionante da guardare. Sarà una partita molto difficile. Le probabilità non sono a nostro favore, ma questo è ciò che rende il calcio così emozionante. Giochiamo contro una delle squadre più forti del mondo, con un allenatore che tutti conosciamo bene, ma cercheremo di farci trovare pronti».
IN SEMIFINALE – Inzaghi ritorna sulle straordinarie vittorie in semifinale contro il Milan: «Sappiamo cosa significa Milano come città, e in quattro mesi e mezzo abbiamo vinto quattro derby, quindi sappiamo che tipo di soddisfazione abbiamo dato ai nostri tifosi. Meritavamo di vincere la semifinale grazie ai giocatori, aggressivi, determinati e con una voglia immensa. Abbiamo avuto un approccio unico all’andata, dove abbiamo segnato due gol all’inizio ma avremmo potuto farne di più, e quel buon inizio ci ha aiutato molto».
SU LAUTARO MARTINEZ – Inzaghi elogia l’attaccante argentino: «Sicuramente è un leader. È ancora molto giovane, ma è appena diventato un campione del mondo, ha già vinto tanti trofei qui all’Inter, e oltre ad essere un bravissimo ragazzo ha un forte senso di appartenenza. Non accetta l’idea di perdere e questo lo rende un ottimo leader».
SU GUARDIOLA – Inzaghi ha concluso parlando dell’allenatore avversario: «Ha creato un movimento con il suo modo di avvicinarsi al calcio e il suo stile di gioco, che risale ai tempi del Barcellona. Ha continuato a migliorare giorno dopo giorno, quindi secondo me è giusto che sia considerato uno dei migliori allenatori al mondo».
Fonte: uefa.com
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