Acerbi e un passato turbolento. Adesso c’è il caso Juan Jesus – TS
Francesco Acerbi ha aperto una seconda volta il vaso di pandora sull’accaduto di domenica sera a San Siro contro il Napoli. Tuttosport ripercorre la sua carriera e gli screzi in campo.
CASO – Continua il “caso“ Acerbi dopo le sue dichiarazioni in stazione centrale a Milano. Francesco Acerbi adesso, non più un giovane calciatore in rampa di lancio, si fa accompagnare in campo dalla fede religiosa – spiega Tuttosport – che dopo la morte del padre ha trovato “sollievo”. Con un tumore sconfitto due volte, è questa la sua vittoria più importante. Quella contro Juan Jesus non è la prima volta che Acerbi finisce nel vortice delle polemiche. 24 anni, dopo aver firmato per il Milan, commette degli errori imputabili solo a se stesso. E lo ribadisce qualche anno più tardi in un’intervista: «All’inizio della mia carriera non avevo la testa da professionista. Non avevo rispetto per me, non avevo rispetto per il mio lavoro, non avevo rispetto per chi mi pagava». Da lì in poi qualche screzio sportivo come il botta e risposta con Bakayoko prima di una gara contro il Milan. A seguire la risatina nell’aprile del 2022 quando un suo errore permette al Milan di segnare e prendersi lo scudetto ai danni proprio dell’Inter. Quella scena infatti, complico di molto il suo approdo all’Inter. Da quel momento in poi però, è stato bravo a guadagnarsi la fiducia sul campo. E poi, sempre con la maglia dell’Inter qualche altra uscita come l’aver esultato in faccia a Henry per l’errore dal dischetto o il dito medio rivolto ai tifosi della Roma.
Fonte: Tuttosport – Simone Togna