Beppe Bergomi ha parlato dell’Inter e di Simone Inzaghi. Lo “Zio”, su Radio Nerazzurra, dopo aver parlato della situazione dello spogliatoio (QUI prima parte), analizza altri aspetti riguardanti il momento della squadra di Inzaghi
CONDIZIONE – Bergomi parla a proposito della condizione fisica dell’Inter: «Con le conoscenze che ci sono oggi ci può essere una minima differenza, poi non so come l’ha impostata in base a questo campionato anomalo. Ma quello che fa la differenza è la voglia che hai dopo l’allenamento di fare quel qualcosa in più per far sì che possa utile a te stesso ed alla squadra. Per andare oltre la preparazione. La squadra non corre, si vede che fa fatica. Gli altri arrivano prima sul pallone. Non so che tipo di preparazione abbiano fatto, con le conoscenze che ci sono oggi non puoi sbagliare la preparazione».
MODULO – Bergomi analizza un possibile cambio di modulo dell’Inter: «È difficile. L’Inter è costruita con un 3-5-2. Hai quattro punte, non hai esterni e non hai gente che salta l’uomo. Il calcio sta andando verso una certa direzione, gente che ha gamba e fa le due fasi in una certa maniera. I nerazzurri sono stati costruiti in una maniera diversa. Quest’estate bisognava pensare di poter modificare qualcosa, non è stato fatto. Perisic manca tantissimo, non c’è un giocatore così. Perdi sugli esterni ma nella mia testa dicevo “Hai guadagnato qualcosa davanti” perché con Lukaku hai profondità ed un certo tipo di gioco. Ma non l’hai mai avuto. Quindi sei con la stessa squadra dell’anno scorso senza Perisic. Quindi sei più debole».
GIOVANI – Bergomi parla a proposito dell’impiego di giovani nell’Inter: «Si può partire dai giovani, con un po’ di pazienza. Io alleno l’accademia Inter, conosco il settore giovanile. Da vent’anni vinciamo quasi tutti i campionati. Da lì devi avere il coraggio di buttarli dentro, perché lavorano dentro. Il calcio va verso quella direzione, ci sono tante cose da poter fare. Ma devi avere il coraggio e le possibilità di farlo. Da tre anni la proprietà è come se non ci fosse».
PROPRIETA’ – Bergomi parla a proposito della proprietà e di quanto le difficoltà possano aver inciso sulla squadra: «Secondo me ha inciso. I ragazzi sono giovani, può aver inciso certamente nel rendimento. Ma sono ragazzi giovani, si possono riprendere. Noi dobbiamo ritrovare entusiasmo, anche nei tifosi. Ci vanno in tanti allo stadio, ma non vedo più quell’entusiasmo che c’era prima. Io parlo anche di Gagliardini, l’unico centrocampista difensivo in rosa, Inzaghi quasi non può metterlo dentro perché la gente non lo vuole. Non è giusto. Bisogna essere uniti ed aiutare i ragazzi. Bisogna ritrovare quell’entusiasmo, prima la squadra e anche i tifosi. Si può venirne fuori».
Bergomi infine parla della figura di Ferri e di un possibile ritorno all’Inter: «Ferri? Non so bene che ruolo abbia dentro, deve essere di supporto ad Inzaghi ed al suo staff. Ritiro maglia numero 2? Quando ho smesso ci sono rimasto male, sono sincero. Però adesso ho capito che i numeri dall’1 all’11 è meglio che rimangano lì. Allenare l’Inter? Perché no. Ma non deve essere per il nome, ma perché ho capacità e credibilità. Mi sarebbe piaciuto vedere un Walter Zenga, un Mandorlini, Cambiasso. C’è spazio per creare questa identità forte, ma devi essere credibile. Non devi metterlo lì perché ha un passato o un nome».
Fonte: Radio Nerazzurra
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