Carlo Cottarelli, ex Senatore e fondatore di InterSpac, è intervenuto sul bilancio dell’Inter. L’ospite di Radio Sportiva ha detto la sua anche su Zhang e sulla situazione dei nerazzurri in campionato e in Europa.
QUESTIONI ECONOMICHE – Carlo Cottarelli esprime le proprie considerazioni sulla situazione economica dell’Inter: «Perdite ridotte e aumento dei ricavi? È una buona notizia. Visti i risultati ottenuti sotto la presidenza Zhang è una buona notizia quella che lui voglia rimanere. Ha sempre messo tutto anche e soprattutto finanziariamente negli ultimi anni. Anche a livello personale lo ha fatto: sono convinto che lui è diventato sempre più tifoso. Magari all’inizio meno ma adesso ci crede davvero nell’Inter come fede calcistica. Resta il punto di domanda sulle perdite, che rimangono ancora rilevanti. Si è superato l’ostacolo Covid e si è tornati su una perdita standard intorno ai 90 milioni di euro. L’altro problema è se ancora i soldi possono venire dalla Cina. Sappiamo bene che negli ultimi 3 anni i soldi sono venuti dal prestito contratto da una delle società di Suning, tramite il fondo Oaktree, che deve essere rimborsato a maggio con gli interessi. Quindi la questione è: ci saranno dei soldi? Io spero di sì perché l’alternativa è abbastanza confusa. InterSpac c’è ancora e siamo ancora disposti. Nel momento in cui l’attuale proprietà dell’Inter volesse aprirsi all’azionariato popolare noi attiviamo gli strumenti che abbiamo per fare la raccolta. Non c’è stato quest’interesse per ora, vedremo in futuro».
QUESTIONI DI CAMPO – Così continua Cottarelli anche sul rendimento dell’Inter nelle diverse competizioni: «In Champions League bisogna prenderla passo dopo passo come l’anno scorso, quando alla fine è andata bene. Bisogna essere prudenti, ma questa fase a gironi sta andando abbastanza bene. L’Europa è sempre molto più difficile, il campionato è un obiettivo più realizzabile. Sappiamo quali sono gli avversari e qual è quello principale, avvantaggiato forse dal fatto di non avere le competizioni europee. Anche il Milan adesso è vicino all’Inter, ma ha le competizioni europee. Lukaku a San Siro? Quando è venuto a giocare Ronaldo c’ero pure io col fischietto. Questa volta non sarò a San Siro perché sarò negli Stati Uniti. Tra l’altro Ronaldo ci aveva pure segnato, quindi i fischietti non hanno portato bene. Un pubblico maturo dovrebbe guardare in avanti. Però non lo sono stato neanch’io quindi chi sono per dare lezioni agli altri?».
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