Guida: «Zanetti esempio virtuoso. In Milan-Inter più grande difficoltà!»
Marco Guida, recentemente nominato “Nuovo capitano degli arbitri italiani”, ha fatto il punto sulla situazione arbitrale in Italia. Il fischietto campano ha espresso alcune proprie considerazioni, tirando in ballo l’Inter e l’ex capitano Javier Zanetti.
SPUGNA – Marco Guida, come si legge sulle colonne di Corriere dello Sport, ha dichiarato: «La mia guida? I più grandi. Sono arrivato che c’era Collina. Poi Rosetti, Braschi, Messina, Rizzoli, Rocchi, Orsato. A loro devo tutto quello che so. Dico sempre che l’arbitro è una spugna. Nel senso che dobbiamo prendere il meglio da quelli bravi. I calciatori sbagliano rigori decisivi, gli allenatori i cambi. Se sbagliamo noi arbitri, lo facciamo sempre in buona fede. Quando si sbaglia con il Var però fa più rumore? È vero, ma il Var mi ha salvato da tante notti insonni».
Guida si racconta: tra rabbia e soddisfazione
PROTESTE – Guida, poi, si sofferma su una delle questioni più complicate per gli arbitri: «Nominato rappresentante degli arbitri in attività? Spero di essere un tramite per far arrivare al comitato nazionale le esigenze della base e non quello che la domenica chiama gli arbitri perché picchiati sui campi di provincia. Non ne possiamo più. Quando toccano uno di noi toccano tutti. Questa cosa deve finire e serve il contributo anche della Serie A. In che modo? Smettendola con le proteste. D’ora in avanti potremo dare spiegazioni solo al capitano e tutti gli altri devono evitare di protestare, altrimenti scatterà il giallo. Di capannelli, di mobbing e di pressioni inutili non ne vogliamo più. Tolleranza zero».
ESEMPIO – Guida conclude con un riferimento preciso all’Inter ma non solo: «Il calciatore che mi ha dato più filo da torcere? Era tostissima arbitrare il Brescia dei gemelli Filippini e di Baiocco. Oggi i calciatori sono molto più collaborativi. Qualche esempio virtuoso? Ho avuto la fortuna di arbitrare Zanetti. E direi Totti, che per quanto fosse carismatico non mi ha mai creato grossi problemi. Il fischio più difficile della mia carriera? Quando in un Milan-Inter fischiai un rigore da terra, perché ero appena caduto».