Maignan: «Razzismo? Serve sanzione molto forte! Inter? Non possiamo contare»
Maignan è – suo malgrado – protagonista di Udinese-Milan, in quanto vittima di ripetuti insulti razzisti che hanno portato l’arbitro a sospendere la partita per qualche minuto. Intervistato da Sky Sport, oltre a spiegare l’accaduto, valuta anche il distacco dall’Inter.
GLI INSULTI – L’intervista di Mike Maignan comincia, ovviamente, parlando del razzismo che ha subito: «Al primo rinvio sono andato a prendere la palla e ho sentito dei rumori di scimmia. Non ho detto niente, poi alla seconda sono andato, ho ripreso la palla e l’hanno rifatto ancora. Ho chiamato la panchina e il quarto ufficiale, ho detto cos’è successo e che non possiamo giocare così a calcio. Non è la prima volta che succede con me e con altri giocatori, dobbiamo dire cosa stanno facendo nella tribuna. Sono delle persone ignoranti, non sono tutta la curva: vero che i tifosi vengono allo stadio per tifare la loro squadra e magari fischiare, perché siamo fuori casa, ma queste cose non devono succedere nel calcio. Ero intenzionato a lasciare il campo? Sì. Abbiamo un grande club, siamo una famiglia e tutti sono venuti da me a sostenermi. Poi siamo andati in campo con la voglia ancora di più di vincere questa partita, era la risposta giusta».
LA CLASSIFICA – Maignan va anche su questioni riguardanti la classifica: «Guardare l’Inter o la quinta? Veramente in questo momento non guardo la classifica, perché dobbiamo guardare partita dopo partita. Non c’è punti da contare, dobbiamo dare il meglio nella seconda parte di campionato. Sappiamo quanto è importante vincere, non possiamo oggi guardare la classifica davanti o dietro perché possiamo perdere energie».
LA RICHIESTA – Maignan chiede pene severe per chi lo ha insultato: «Incontrare i razzisti? Non ho voglia in questo momento di parlare con loro. Devono avere una sanzione molto forte: parlare così non serve a niente».