Marotta: «Inter, annata straordinaria! Italia, la colpa non di Spalletti»
Giuseppe Marotta ha presenziato al Consiglio d’amministrazione della Regione Lombardia, durante la quale l’Inter e altre squadre sono state premiate. Il Presidente nerazzurro ha toccato tempi profondi e interessanti per le sorti del calcio italiano.
SOCIETÀ GLORIOSA – Giuseppe Marotta ringrazia con orgoglio per il riconoscimento conferito dalla Regione Lombardia all’Inter: «Per me è motivo d’orgoglio essere qui a rappresentare una società gloriosa che dal 1908 è sul territorio, punto di riferimento anche per il palmares, i traguardi e i successi che ha vinto. Oggi siamo qui a festeggiare un’annata straordinaria perché coincide con la vittoria della Supercoppa Italiana e dello scudetto della seconda stella. È motivo di grandissimo orgoglio poterla poi mettere addosso. Rappresentiamo il territorio di Milano e della Lombardia. Lo facciamo con grande orgoglio e con grande difficoltà».
Marotta stimola la politica: ecco i problemi del calcio italiano
RIFLESSIONE – Giuseppe Marotta continua, evidenziando un tema molto importante per il mondo del calcio: «Oggi ho l’occasione di rivolgermi anche a voi, che siete il cuore pulsante della politica della Lombardia. Oggi ci sono nove società professionistiche in Lombardia, ben cinque in Serie A, quindi rappresentano un quarto dell’intero campionato di Serie A. Quattro di queste sono straniere, questo deve far riflettere. Devo dire menomale che sono arrivate le proprietà straniere, ma non dobbiamo mai dimenticare lo scopo principale. Ci rivolgiamo soprattutto alle prime squadre, ma uno degli obiettivi principali per noi è essere un punto sociale, abbiamo a cuore le sorti di centinaia di ragazzi e ragazze, perché oggi dobbiamo sottolineare anche l’importanza del mondo femminile nel mondo dello sport».
PROBLEMI – Giuseppe Marotta continua, invitando alla riflessione: «La mia non è una denuncia, ma una costatazione: mancano strutture e quindi auspico che possiate lavorare per questo aspetto. Il secondo aspetto altrettanto importante è che lo sport non è più gratuito. Oggi vediamo i processi mediatici per la sconfitta agli Europei, ma questa sconfitta non nasce dalla presenza di Luciano Spalletti ma nasce da molto lontano. Questo è qualcosa che dobbiamo affrontare noi come sport e voi come politica. I problemi ce li siamo creati noi soprattutto per mancanza di talenti e i talenti, per mia memoria, sono nati nei ceti meno abbienti, negli oratori».
ESCLUSIONE – Giuseppe Marotta conclude: «Oggi questo non è più possibile e non lo è neanche partecipare alle attività giovanili delle società dilettantistiche, che devono giustamente far pagare delle rette e tagliando fuori determinati ceti sociali. Abbiamo cinque società in Serie A, che producono un fatturato di 7/800 milioni di euro di fatturato. Ciò significa avere almeno 200 fornitori e dunque che diamo lavoro a 200 attività, quindi il nostro lavoro lo svolgiamo».