Il tema stadio continua a tenere banco in casa Milan e Inter. In attesa di ulteriori novità riguardo questo tema, a parlare è stato Federico Meazza, nipote del leggendario Giuseppe, a cui è intitolato lo stadio. Lo ha fatto attraverso un’intervista realizzata da Tuttosport.
IL PENSIERO DI MEAZZA – La città di Milano, con Inter e Milan dirette interessate, continuano a seguire la questione “San Siro”. Federico Meazza, nipote del leggendario Giuseppe a cui è intitolato lo stadio di San Siro, sta seguendo a distanza la querelle relativa al futuro della Scala del Calcio. Intervistato da Tuttosport, ha dichiarato: «Sto seguendo tutto con grande partecipazione, ci terrei tantissimo che lo stadio venisse mantenuto e che non venisse abbattuto come giusto che sia. Dovrà essere rinnovato perché l’attuale impianto necessita di un ammodernamento importante, ma vorrei che si restasse con la struttura attuale. Una rimodulazione comporterebbe un’importante riduzione della capienza per un paio d’anni, ma garantirebbe il mantenimento dello stadio che rimane un gioiello. Spero venga percorsa questa strada».
L’EVENTUALE SOLUZUONE B – A proposito di alternative, Meazza ha dichiarato: «Io sono un tifoso dell’impianto attuale. Sarei felice se Milan e inter acquistassero l’impianto evitando di andare via dalla città. Come piano B, se proprio il Meazza attuale dovesse essere demolito, anche in parte, uno stadio accanto a quello storico sarebbe comunque una buona soluzione. Anche perché la zona, ormai, fa parte dell’immaginario popolare milanese, italiano, europeo e mondiale per quanto riguarda il calcio a Milano».
ANEDDOTI AL MEAZZA – A proposito di ricordi, Meazza ha ricordato un aneddoto: «Io sono interista e c’è un aneddoto divertente, ma per noi nerazzurri anche un po’ amaro. Mio nonno aveva l’abitudine di andare via dieci minuti prima del fischio finale. Eravamo al derby di ritorno del campionato 1978-79. L’Inter vinceva 2-0 con reti di Oriali e Altobelli, andammo via come sempre dieci minuti prima della fine e, purtroppo, dal boato dello stadio fuori avevo capito che il Milan aveva pareggiato in quei minuti. Da bambino mi fece piangere molto. Alla fine di quel campionato il Milan vinse la stella».
Fonte: Tuttosport – Pietro Mazzara
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