Milito: «Mourinho e papà? Vi dico!» Poi l’aneddoto con Orlandoni
Milito racconta due aneddoti molto belli e curiosi su José Mourinho e l’Inter del 2010. Il siparietto con Paolo Orlandoni.
SEMIFINALE STORICA – Su Tyc Sport, dopo aver parlato di Lautaro Martinez e Madrid 2010, Diego Milito si sofferma sulla partita del Camp Nou: «Contro il Barcellona fu una partita tremenda. C’era Guardiola e avevano una squadra incredibile, mio fratello era dall’altra parte. Fu una semifinale spettacolare, all’andata riuscimmo a rimontare da situazione di svantaggio, mentre al ritorno sapevamo di dover andare a soffrire. Ci ritrovammo con un uomo in meno e dovevamo difendere il risultato per raggiungere una finale di Champions League da vincere che ci mancava da 45 anni. Ricordo quando José (Mourinho, ndr) dopo il fischio finale corse verso i tifosi dell’Inter e Victor Valdes la prese come una mancanza di rispetto verso quelli del Barcellona».
Milito e l’aneddoto sulla 22 all’Inter: Mourinho protagonista
LA STORIA DEL 22 – Milito racconta la storia del numero di maglia: «Mourinho grande allenatore e grande uomo. Prima di firmare con l’Inter mi chiama e mi dice che numero volessi prendere. Io gli dissi il 22, ma era già occupato da Paolo Orlandoni. Gli dissi che alla fine non era un problema il numero. Qualche giorno dopo, Paolo mi raccontò che Mourinho gli disse di fargli un favore e di liberare la 22. Al primo allenamento venne a vedermi mio papà, che José prese con sé facendolo sedere in panchina. Quindi io correvo e vedevo il mio vecchio accanto a Mourinho».