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Moratti: «Inter, Thuram può far carriera! Inzaghi? Non lo avevo capito»

Massimo Moratti si complimenta con la sua Inter per il grande successo: tricolore e seconda stella. Di seguito le dichiarazioni dell’ex presidente intercettato da Sky Sport 24.

DIFFERENZE – Massimo Moratti continua a dire la sua sull’attuale presidente dell’Inter: «La diretta fra Zhang e i calciatori? Nell’Inter è cambiata la combinazione: c’è un presidente giovane, straniero e con abitudine diverse forse da quelle che possiamo avere in Italia. Qui da dirigente ti senti di dover essere rispettato dagli altri in maniera completa, invece lui è molto simpatico, si mette a disposizione e ha però la capacità, l’intelligenza e la sensibilità per saper tenere quel ruolo molto bene».

SORPRENDENTE – Massimo Moratti racconta le proprie impressioni sull’attaccante dell’Inter: «Il bello di Thuram è che è stato sorprendente per l’Inter. Chi lo ha comprato sapeva che era forte ma si pensava che avrebbe impiegato un po’ di tempo per trovarsi bene. Invece è stato sorprendente in positivo e continua ad esserlo. Giocatore forte fisicamente, simpatico credo e poi il pubblico lo ha accolto con simpatia dall’inizio. Questo fa tutto il bene per la squadra e per lui, che può far carriera nell’Inter e darci tante soddisfazioni».

IL PASSATO – Massimo Moratti continua: «Sarebbe bello tornare protagonista nell’Inter? No (ride, ndr.) ma di poter rivivere certamente le stesse emozioni ovviamente ci spero, anche senza ruolo. Questo perché son tifoso e voglio bene alla squadra e agli interisti. Mourinho? Ultimamente non lo sento. Ci siamo scambiati degli SMS cortesissimi da parte sua però non l’ho sentito telefonicamente. Mi dispiace ciò che gli è capitato a Roma ma lui le qualità ce le ha quindi da qualche altra part si esprimerà benissimo. Certamente ne uscirà, lo spero per lui».

INCOMPRENSIONI – Su Simone Inzaghi Massimo Moratti dichiara: «Non lo avevo capito all’inizio (ride, ndr.). Ci sono stati dei momenti in cui mi è sembrato che non fosse all’altezza della situazione. Invece è proprio il contrario. Ha saputo resistere ma anche trasformare tutto in un bellissimo giocattolo. Quindi a lui vanno tutti i miei grandissimi complimenti. Non so se è il miglior allenatore, ne ho cambiati tanti che non riesco a capire qualche possa essere. Però mi avrebbe fatto piacere averlo tra le mie esperienze».

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