Mourinho: «Mai più tornato a Milano, avevo paura di un fattore»
Jose Mourinho, nel corso dell’intervista a Federico Buffa su Sky Sport, ha ripercorso i momenti in nerazzurri. La voglia di vincere era tanta, spiega. Poi il romanticismo di Roma l’ha rapito.
EROE – José Mourinho, durante “Federico Buffa Talks” su Sky Sport, tra le tante cose ha parlato anche dei suoi due anni a Milano dove l’hanno reso uno degli eroi principali del Triplete: «I ragazzi erano davvero straordinari, avevo un gruppo di altissimo livello. Triplete? Quando lo vinci è una cosa storica e fantastica. Ma una cosa del genere è possibile solo grazie a questo senso di gruppo. L’ho sempre detto io, ma non ho mai visto dal punto di vista umano una panchina così. Un gigante come Toldo stava in panchina, stessa cosa Ivan Cordoba. O il campione del mondo, come Materazzi, che stava in panchina. Oppure ricordo Stankovic che in alcune partite andava in panchina. Bisogna essere gente di squadra per avere questo tipo di empatia».
RITORNO A MILANO – L’ex tecnico nerazzurro poi, ha commentato il suo addio a Milano: «Potevo andare al Real Madrid già dopo la prima stagione in nerazzurro. Ma avevo firmato per stare un anno in più, perciò sono andato a casa del presidente Moratti e insieme abbiamo preso questa decisione. Mi trovavo bene con tutta la sua famiglia. Il secondo anno invece, già sapevo cosa volevo fare. Volevo andare al Real Madrid, la mia volontà non era legata al risultato della finale di Champions. Non sono tornato a Milano perché ho avuto paura che le emozioni avrebbero potuto cambiare la mia idea e che quindi non sarei più andato in Spagna».