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Rocchi: «Interviste agli arbitri? A caldo un problema. Di Bello arrabbiato»

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Rocchi dà la sua visione sul mondo degli arbitri, dopo le polemiche di queste prime tre giornate di Serie A (per esempio per il rigore negato al Bologna contro la Juventus da Di Bello). In una lunga intervista rilasciata ad Alciato per Radio Serie A, il designatore si esprime su diversi temi.

VAR SECONDARIOGianluca Rocchi vorrebbe più interventi degli arbitri in campo: «Le lamentele di Massimiliano Allegri e Stefano Pioli sull’uso del VAR? È unanime la richiesta che gli allenatori hanno di decidere in campo, non al VAR. Le decisioni in campo sono quelle su cui dobbiamo lavorare e migliorarci, poi il VAR è uno strumento straordinario. Ma questo è un supporto, non bisogna metterlo al centro delle decisioni dove c’è il direttore di gara sul campo».

L’ERRORE – È ormai umanamente condiviso che in Juventus-Bologna dieci giorni fa l’arbitro Marco Di Bello abbia negato un netto rigore ai rossoblù. Rocchi va sull’episodio: «Quando fai un errore così rimangono delle scorie, ti rimane un po’ una ferita. Il primo a essere arrabbiatissimo è lui con se stesso, per non aver fatto meglio. L’obiettivo è cercare di rimandarlo in campo libero da scorie mentali. Probabilmente il numero che abbiamo in organico permette un’uscita minore rispetto a prima, perché la cura migliore è tornare in campo il prima possibile».

LE PAROLE – In molti si chiedono perché gli arbitri non parlino mai. In Ligue 1 di recente un direttore di gara lo ha fatto appena finita la partita, per spiegare una decisione. Rocchi non è d’accordo: «Io credo che a caldo ci sia un problema, ossia che la domanda è se si vuol sapere perché si è commesso un errore o se si è commesso. Io vedo meglio posticipare questo tipo di intervento, magari due giorni dopo, in cui spiego dove ho sbagliato e come è nato l’errore. Così io magari capisco dove ho sbagliato e dove posso migliorare, tu da fuori capisci che l’errore è frutto esclusivamente di una decisione sbagliata. A noi fa molto male che, su una decisione, si metta in dubbio la buona fede: fa male come sistema. Poi quando prendi una decisione disciplinare devi aspettare il Giudice Sportivo, quindi saresti fuori dalle procedure».

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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