Rocchi: «VAR strumento paracadute. Uniformità impossibile»
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Gianluca Rocchi, dal palco del Festival della Serie A a Parma, fa il punto sul VAR e lo elogia dal momento che si tratta di uno strumento utile, come ci tiene a sottolineare, anche per gli arbitri più giovani. Di seguito il suo intervento, registrato dalla nostra inviata Elisa Luceri.
QUESTIONE VAR – Il designatore arbitrale Gianluca Rocchi difende l’operato del VAR e sottolinea l’importanza «Quando l’arbitro ha qualcuno che gli deve dire in diretta che ha sbagliato non è una cosa che lo fa impazzire. Ma quando capisci che puoi risolvere la partita in pochi secondi c’è una differenza sostanziale. Oggi mi arrabbio con gli arbitri più giovani, quando non capiscono che hanno la fortuna di avere uno strumento che possa essere per loro un paracadute. Io conosco benissimo la differenza del pre e post VAR, quindi so quali siano i benefici».
Rocchi e l’uniformità nei giudizi: obiettivo quasi impossibile
UNIFORMITÀ DIFFICILE – Gianluca Rocchi si sposta poi sulla questione legata all’uniformità di giudizio, che ancora oggi causa accese polemiche: «Oggi l’arbitro deve studiare tanto, anche a livello culturale. Questo aiuta nel poter comunicare. Quella dell’uniformità degli episodi è la cosa su cui dobbiamo lavorare maggiormente. Purtroppo è quasi impossibile: abbiamo un gruppo troppo grande e ridurre il numero porterebbe a una qualità maggiore. L’uniformità totale è impossibile, perché diversi episodi interpretabili possono essere analizzati in modo diverso da ognuno. Quello che possiamo fare è interpretare uno stesso episodio nel modo più simile possibile».