Sabatini: «A San Siro episodio gravissimo! Delinquenza applicata al calcio»
Sandro Sabatini discute di quanto accaduto a San Siro sabato sera, con la curva Nord che ha costretto i tifosi nerazzurri ad abbandonare il secondo anello verde al termine del primo tempo. Il giornalista parla poi dell’ambiente delle curve, nel quale spesso vengono meno alcune norme sociali e civili
ARGOMENTO DELICATO – Così apre Sandro Sabatini, collegato a Microfono Aperto, riguardo all’episodio accaduto a San Siro durante Inter-Sampdoria. Il giornalista afferma come si tratti di un argomento delicato, che va oltre semplici questioni calcistiche: «Si tratta di un argomento delicato. Qui non si parla più solo di tifosi, ma anche di micro-criminalità. Sono rimasto sconcertato anche io. La Curva ha omaggiato una persona che si, aveva l’etichetta di capo ultras storico dell’Inter, ma negli ultimi 30 anni è stato in galera. Il messaggio che ha dato è sbagliato. Sarebbe stato comprensibile il togliere i vessilli, ma se togli la possibilità di fare del tifo, non mandi un bel messaggio».
CURVA MONDO A PARTE – Sabatini afferma poi come l’ambiente della curva sia un micromondo, nel quale a volte vengono meno le norme sociali e civili: «Si tratta di delinquenza applicata al calcio. Le società non possono mai fare troppo. I rapporti tra la società Juventus e la curva erano sul filo del ricatto, finché Andrea Agnelli, a suo rischio e pericolo, ci ha dato un taglio. La curva è un posto a sé, non c’è più la società e non c’è il rispetto di alcune norme civili e sociali. Ci sono tanti casi di micro-criminalità». Così il giornalista ha commentato la vicenda accaduta durante Inter-Sampdoria.