Zanetti ha partecipato a un incontro allo IULM, dove ha raccontato fra le tante cose le sue esperienze di vita e di carriera sportiva. Il vice president dell’Inter ha rivolto anche un piccolo pensiero al Meazza.
IL RACCONTO – Javier Zanetti è dal 1995 legato all’Inter, prima da giocatore e poi da dirigente. Ma il suo percorso parte da più lontano, in Argentina: «Il mio primo regalo me l’hanno fatto i miei genitori, dandomi un pallone da calcio. Da lì, dentro casa mia che per me era grandissima e sembrava uno stadio, ho iniziato a giocare. Da noi in Argentina ogni cento metri c’è un campetto da calcio, anche quando andavamo a scuola bastava poco. Prendevamo le calze delle nostre madri, le riempivamo e giocavamo lì».
STADIO – Fra le tante dichiarazioni di Zanetti, che ha più volte parlato in settimana, eccone altre sul suo legame col pallone e sullo stadio: «Noi viviamo così il calcio, con grandissima passione e tanto sentimento. Italiani e argentini si assomigliano tantissimo, vedi dopo l’Argentina che ha vinto i Mondiali quanta passione c’è stata. Il mio bisnonno era italiano, io mi sento anche italiano. È un sentimento che si vive in maniera molto intensa. Quali valutazioni fare con San Siro? Sarebbe fantastico se lo si potesse ristrutturare, altrimenti bisognerà andare altrove».
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