Zazzaroni: «L’Inter non ha perso per i cambi di Inzaghi! L’importanza del derby…»
Zazzaroni parla della sconfitta dell’Inter contro la Lazio. Il Direttore del Corriere dello Sport, ospite della trasmissione “Tutti Convocati” su Radio 24, pone l’accento sulla condizione di alcuni giocatori nerazzurri ancora non al top. Infine, una considerazione sul derby di Milano in programma sabato alle 18.
INTER FUORI FORMA – Ivan Zazzaroni parla di Lazio-Inter e dei motivi della sconfitta nerazzurra. L’attenzione del Direttore del Corriere dello Sport è sulla condizione fisica di alcuni giocatori e sui cambi vincenti di Maurizio Sarri, che hanno cambiato l’inerzia della partita: «L’Inter non ha perso la partita per l’inserimento di Roberto Gagliardini o i cambi di Simone Inzaghi. Semmai, è Sarri ad averla vinta con i cambi! Ho visto malissimo Romelu Lukaku e Nicolò Barella. E anche Hakan Calhanoglu non ha fatto bene quando è entrato. Nei primi venti minuti l’Inter era fantastica e sembrava in completo dominio. Poi è calata fisicamente. Nella ripresa la Lazio stava già giocando meglio dell’Inter. Poi Sarri ha messo Luis Alberto e Pedro, che sono tecnicamente migliori di Danilo Cataldi e Matias Vecino. E ha vinto la partita. Vero che Denzel Dumfries ha infastidito molto sulla fascia destra ma l’Inter non ha creato grandi pericoli…». Così Zazzaroni sul 3-1 di Roma.
Dalla Lazio al Milan: il pensiero di Zazzaroni
L’IMPORTANZA DEL DERBY – Zazzaroni continua il suo intervento parlando del Derby di Milano (vedi aggiornamento), in programma sabato alle 18. E di come questo non sia importante per la classifica ma più per il clima in casa nerazzurra. Queste le parole di Zazzaroni su Milan-Inter: «Il derby è importante più per il clima che per la classifica. L’Inter sarà quella dello scorso anno, non avendo Lukaku. Dopo una sconfitta le reazioni sono state eccessive. Essendo ancora ad agosto e non essendoci ancora una squadra in fuga. Se perdi il derby, ti metti l’elmetto e passi una settimana non divertente, ma nulla è perduto…».Così il Direttore del Corriere dello Sport conclude il suo discorso.