Mondo Inter

Zazzaroni: «Spalletti sprecato talento! Barella, cos’è successo?!»

Sulle colonne di Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni analizza con un punto di vista critico quanto accaduto all’Italia di Spalletti all’Europeo. 

ERRORE – All’indomani di Svizzera-Italia Ivan Zazzaroni sul giornale da lui diretto non risparmia nessuno, a partire dallo stesso Luciano Spalletti: «In fondo siamo usciti dall’Europeo per un episodio: alle 18 di ieri siamo entrati in campo. Errore imperdonabile, poiché da quel momento in avanti non siamo più esistiti. È stata la più brutta Italia della nostra vita. Orribile, scombiccherata, fragile, incapace di difendere, attaccare, reagire, in balia della Svizzera che non è la Francia di Mbappé, ma soltanto una buona squadra. Siamo stati incapaci di calcio».

Zazzaroni non ci sta: la critica a Spalletti e al resto dell’Italia

MASSACRO – Ivan Zazzaroni continua e riferendosi a Spalletti afferma: «Il principale responsabile di questa disavventura è Spalletti, se non lo scrivessi vorrebbe dire che non lo stimo. Non posso pensare che in Germania fosse lucido, il vero se stesso: il ruolo di ct l’ha coinvolto emotivamente al punto da fargli sprecare gran parte del talento che possiede. Ha fatto, disfatto, mandato al massacro una quindicina di zombie, si è salvato solo Donnarumma che non merita una Nazionale del genere. Continuo a chiedermi cosa sia successo a Di Lorenzo. E a Barella, Darmian, Mancini, Chiesa, a tutti gli altri. Come ha potuto, Scamacca, giocare una partita del genere? Già, perché Retegui… Mi sono vergognato e non mi era mai accaduto assistendo a una partita degli azzurri».

ALLO SPECCHIO – Non solo Spalletti, Zazzaroni scala i vertici dell’Italia dichiarano: «Gravina ha verosimilmente chiuso, tuttavia – visti i precedenti – chi arriverà dopo di lui penserà soltanto al ruolo, alla luce personale, non alla funzione principale del numero uno della federazione, che è quella di garantire un futuro allo sport più popolare del Paese. Delle scuse e dei mea culpa (pur se apprezzabili) non ce ne facciamo più nulla: non servono dopo un Europeo così imbarazzante. Non ci fanno crescere. Prevalga la volontà di creare un nuovo calcio italiano. Anche i vertici della Lega dovranno guardarsi allo specchio e farsi causa: i presidenti di club hanno riempito le loro squadre di stranieri, azzerato la figura del direttore sportivo, affidandosi agli intermediari dedicati il cui interesse è fare soldi, e adesso lottano per il ritorno delle agevolazioni fiscali a chi arriva da fuori. Oltretutto, non riconoscono il peso istituzionale della Figc».

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