Nazionali

Gravina e Spalletti, convocata conferenza stampa: attesa per l’Italia

L’Italia oggi lascerà Iserlohn, dopo l’umiliante eliminazione da campioni in carica ieri perdendo 2-0 con la Svizzera agli ottavi. Gravina e Spalletti parleranno fra poco in conferenza stampa e c’è attesa per capire cosa diranno.

PAROLA DOPO IL DISASTRO – Umiliazione. È una delle parole più azzeccate per definire il percorso dell’Italia agli Europei, un disastro con pochi precedenti e che ha confermato tutte le difficoltà degli Azzurri nel recente periodo storico. Luciano Spalletti ieri dopo la sconfitta con la Svizzera ci ha messo la faccia, prendendosi alcune responsabilità e mettendo dentro altre scusanti. Con una specifica particolare: «Non mi dimetto», aveva specificato in conferenza stampa. Oggi con lui parlerà anche Gabriele Gravina, presidente di una FIGC ai minimi storici che negli ultimi quindici anni – tolta proprio la vittoria agli Europei del 2021 – ha azzeccato pochissime decisioni pur alternando diverse persone al comando. Sarà l’ultimo atto a Iserlohn, con l’Italia che partirà dalla Germania nel pomeriggio. Da capire se ancora con Gravina e Spalletti.

Gravina e Spalletti, convocata conferenza stampa: ribaltone Italia?

LE OPZIONI – Gli scenari al momento sono ancora tanti, alle 12.30 la conferenza stampa li chiarirà. C’è la possibilità – concreta – che entrambi dicano di voler andare avanti, puntando ai Mondiali del 2026 visto che l’Italia ha fallito la qualificazione agli ultimi due (Gravina era presente nel 2022, Spalletti no). Oppure che entrambi si dimettano, con la necessità di trovare un presidente federale in tempi brevi ma anche un commissario tecnico. Questo sarebbe il ribaltone più pesante per la Nazionale, che ha comunque diversi limiti strutturali che poco dipendono dal lavoro di Spalletti. Più difficile che possa dimettersi il solo Gravina, visto che si tratta di un progetto tecnico definito a livello di federazione. Mentre sarebbe una sorpresa se, dopo aver detto di restare, fosse il solo Spalletti a fare un passo indietro, lui che ha sostituito Roberto Mancini dieci mesi fa.

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