Acerbi: «Quando perdi non è un fallimento, ma un insegnamento»
Francesco Acerbi è intervenuto in conferenza stampa da Coverciano in vista della partita di Nations League fra l’Italia e la Spagna. Il difensore dell’Inter (vedi articolo), arrivato in ritiro insieme a Darmian, Bastoni, Dimarco e Barella, ha parlato anche della finale persa contro il Manchester City (vedi articolo).
ORGOGLIO E AMAREZZA − Queste le parole di Francesco Acerbi in conferenza stampa, in cui ha fatto riferimento a Manchester City-Inter in finale di Champions League: «Quando perdi non è un fallimento, ma un insegnamento. Si vince e si perde, sperando ci siano sempre più vittorie che sconfitte. Bisogna essere orgogliosi di quanto fatto, anche se c’è un po’ di amarezza. La mia sensazione dal campo è che ci sia mancata la consapevolezza di poter fare davvero male al Manchester City. Si parlava troppo di quanto era forte e questo un po’ inconsciamente l’abbiamo pagato».
HAALAND − «Erling Haaland è il doppio del giocatore che avevo affrontato tre anni fa con il Borussia Dortmund. È un grandissimo attaccante, ma è stato fatto un ottimo lavoro di squadra!».
CALCIO ITALIANO − «È un anno importante, non era mai successa una cosa del genere. Se è l’inizio di qualcosa non lo so, il campionato inglese è il migliore in questo momento. Ma noi siamo l’Italia, un paese con tanti giocatori forti, tanti giovani che possono giocare. A dimostrazione che il calcio italiano è ancora di ottimo livello».
FUTURO – Acerbi parla del futuro: «Futuro? Non so dove sarò tra un anno o fra sei giorni. Tra due settimane non lo so. Non so dove sarò, due ore prima della fine del mercato dissi no a Inzaghi e poi sono andato. La strada più giusta sarà quella migliore per me stesso, poi a fine carriera tirerò una linea. La finale di Champions non era programmata, do tutto».