Analisi tattica Inter-Salisburgo (2-1): Inzaghi ruota bene e gestisce
Analisi tattica di Inter-Salisburgo, terminata 2-1 e che vale la vetta. Nonostante qualche sofferenza di troppo, la vittoria di misura è tanto importante quanto cercata. Di seguito la breve analisi tattica, a caldo, della partita giocata dall’Inter di Inzaghi in Champions League
PREPARAZIONE – L’Inter opta per le rotazioni in tutti i reparti ma la formazione iniziale resta di livello. La squadra nerazzurra inizia malissimo e rischia di andare subito sotto ma poi registra meglio le distanze tra i reparti. Così riesce a controllare meglio gli attacchi avversari. La squadra di Simone Inzaghi predilige gli attacchi da destra, da dove nasce l’azione dell’1-0 di Alexis Sanchez su suggerimento di Henrikh Mkhitaryan, che ritrova brillantezza. Meno cercata la fascia sinistra, dove Alessandro Bastoni non appare particolarmente lucido e Carlos Augusto non sfrutta appieno le sue potenzialità in fase di spinta. Il lavoro sporco senza palla, fatto soprattutto da Sanchez ma non solo, si nota molto più della fase di costruzione. Fase di costruzione nella quale Hakan Calhanoglu non si nasconde certo ma la densità creata dal centrocampo del Salisburgo non è facile da affrontare garantendo la doppia fase di gioco senza sbavature. Manca il supporto dei compagni di squadra che dovrebbero ruotare meglio intorno al perno turco. Nel primo tempo non si vede un’Inter spumeggiante. L’attenzione e la solidità aumentano nel tempo.
Analisi tattica Inter-Salisburgo: le mosse di Inzaghi
LETTURA – Il primo cambio di Inzaghi non è tecnico-tattico ma prettamente strategico-consequenziale: Nicolò Barella prende il posto di Mkhitaryan in quanto ammonito. Cambia un po’ il modo di stare in campo ma non cambia lo spartito del gol subìto con troppa facilità. In mezzo al campo Davide Frattesi si fa apprezzare più per gli inserimenti che per altro, tant’è che il rigore guadagnato – e segnato da Calhanoglu – è prezioso quanto un assist. E ciò permette a Inzaghi di inserire altre forze fresche con l’obiettivo di gestire il vantaggio minimo senza altri rischi. L’Inter ha l’occasione per calare il tris con Lautaro Martinez ma il fuorigioco millimetrico gli nega la gioia del gol sull’unico contropiede condotto magistralmente dalla squadra nerazzurro. Un altro aspetto da migliorare, visto che le occasioni sprecate addirittura in superiorità numerica iniziano a diventare troppe. Nel finale l’ingresso di Davy Klaassen trasforma il sistema di gioco in una sorta di 3-5-1-1 che copre meglio il terreno di gioco a difesa degli attacchi avversari. Il 2-1 alla fine racconta una partita normale: ottenere tre punti a San Siro in Inter-Salisburgo non è una passeggiata ma la sofferenza, contro l’ottima gioventù austriaca, fa parte del gioco. Il primo posto nel Gruppo D di Champions League è il giusto premio per l’Inter di Inzaghi, ora.
NB: Clicca qui per leggere anche l’analisi tattica sulle partite precedenti dell’Inter di Inzaghi.