Arnautovic avvisa San Siro: all’Inter per Ibrahimovic più Thiago Motta
Arnautovic sembra più deciso che mai nel riscrivere e trascrivere la sua storia in maglia Inter. L’attaccante austriaco non è nuovo in casa nerazzurra ma è come se lo fosse, dopo una carriera passata a sognare (invano) Ibrahimovic e rimessa in carreggiata (anche) grazie a Thiago Motta
RITORNO A CASA – Prendi una testa calda 20enne appena approdata ad Appiano Gentile. Aggiungi tredici anni di esperienza in giro per il mondo. Mescola. Mescola bene, però. Il risultato forse non sarà perfetto ma è Marko Arnautovic in purezza. Un cavallo di ritorno all’Inter quattordici anni dopo la prima volta. Un cavallo pazzo, per la precisione. Ben mescolato e un po’ meno agitato rispetto al passato. L’Arnautovic-bis all’Inter inizia nel migliore dei modi per tanti motivi. Il debutto-bis a San Siro, bagnato con l’assist del 2-0 per Lautaro Martinez, vale una vittoria nella prima uscita ufficiale in campionato. E una vittoria in Serie A vale sempre tre punti. Nel 2-0 di Inter-Monza c’è un pizzico di Arnautovic, che promette scintille diverse rispetto alla stagione 2009/10. Può essere la spalla ideale del capitano Lautaro Martinez nel 3-5-2. Senza nulla togliere a Marcus Thuram, che cresce negli schemi inzaghiani di partita in partita. E la staffetta tra i due può esaltare tutti, in quanto entrambi titolari ma nessuno titolarissimo come Lautaro Martinez. Arnautovic maturo è un valore aggiunto per la rosa di Simone Inzaghi grazie a caratteristiche tecnico-tattiche uniche. Una punta atipica che, se sta bene, fa la differenza in Italia. E chissà in Europa… Il classe ’89 austriaco a Milano deve saper rispondere soprattutto dal punto di atletico-fisico nel corso della stagione. Non è ancora al 100% ma deve fare particolare attenzione a non forzare subito troppo, perché l’ennesimo infortunio in carriera lo priverebbe del palcoscenico tanto cercato e ottenuto a fine carriera: Arnautovic è tornato all’Inter per essere protagonista, non comparsa. La panchina gli serve solo per riposare tra una giocata e l’altra…
Arnautovic tra Ibrahimovic e Thiago Motta
DUE MODELLI TOP – L’Arnautovic-bis all’Inter ha senso perché i costi alla fine sono contenuti. Il 34enne di Vienna arriva in prestito dal Bologna con obbligo di riscatto condizionato la raggiungimento di determinate condizioni. Tradotto: se l’Inter deve riscattarlo significa che gli obiettivi stagionali sono stati raggiunti. Il prestito viene “coperto” abbondantemente dalla cessione di Giovanni Fabbian, che con Thiago Motta potrà crescere ancora. Ed eventualmente tornare più maturo all’Inter, che mantiene il diritto di riacquisto sul centrocampista classe 2003 italiano del suo vivaio. Insomma, il tanto criticato piano Z Arnautovic, in attacco, nel 2023 va in porto a condizioni favorevoli per l’Inter. E a proposito di Z, non passa inosservata la scelta del numero 8 che fu proprio di Zlatan Ibrahimovic, suo modello fin da quel lontano 2009. Modello come calciatore, modello di stile. Arnautovic non potrà mai emulare la storia di Ibrahimovic all’Inter ma qualche soddisfazione potrà togliersela, in campo, giocando finalmente con continuità. A renderlo più maturo è anche il metodo (tanto) bastone e (poca) carota utilizzato a Bologna da Thiago Motta nei panni di allenatore. Un altro modello che nei panni di calciatore a Milano equivale al numero 8 del Triplete. Altra curiosità da non trascurare per inquadrare meglio il ritorno di Arnautovic all’Inter. Più completo, maturo e motivato. La buona mezz’oretta con assist in Inter-Monza è solo un biglietto da visita tardivo firmato Arnautovic e diretto ai tifosi dell’Inter, con buona pace di Laura Pausini: “Marko è tornato… affamato”. San Siro è avvisato… e l’Inter spera di averci visto più che bene nel suo, controcorrente, piano Z(latan) Arnautovic.