Bastoni pennella, l’Inter trionfa: l’equazione perfetta! Gara monstre
Bastoni ha incantato il da Luz di Lisbona con una prestazione sontuosa sia in fase difensiva che offensiva. L’Inter vince meritatamente 0-2
SUPER − Cose che si possono fare con i piedi? Camminare, correre, giocare a calcio e… Dipingere traiettorie. PS: pezzo prettamente calcistico (meglio specificarlo). E quale giocatore dell’Inter li utilizza in modo sopraffino: beh, facile, Alessandro Bastoni. Soprattutto il mancino. Il successo nerazzurro, ieri sera, sul campo del Benfica nei quarti di finale di Champions League porta tantissimo anche il suo nome. È proprio dal suo sinistro che partono praticamente le due giocate che portano prima al gol Nicolò Barella e poi al rigore trasformato da Romelu Lukaku. Bastoni pennella, l’Inter segna: l’equazione perfetta. Ma andiamo con ordine.
La partita perfetta di Bastoni
CANE DA GUARDIA − Oltre alle due meravigliose pennellate decisive, Bastoni è stato artefice di una prestazione monstre sotto tutti i punti di vista. Il braccetto mancino ha letteralmente asfaltato l’ex nerazzurro Joao Mario, che nella ripresa decide di cambiare aria di campo per toccare magari qualche pallone. Mangiato Joao Mario, tocca anche a turno prima a Rafa Diaz e poi a David Neres. Il risultato? Lo stesso. Bastoni è come quel cane da guardia dietro ad un cancello: da quelle parti meglio non passare e girare al largo. Ma chiudere qualsiasi essere animato o inanimato non lo accontenta, vuole di più: qui, sale in cattedra l’altro Bastoni.
PITTORE − La prima pennellata arriva al minuto 51. Accompagna con coraggio e sfrontatezza l’azione e dalla trequarti fa partire un traversone meraviglioso per l’arrivo puntuale di Barella. Inter avanti, gol del sardo ma il 90% è merito suo. Per l’ex Cagliari basta solamente inquadrare la porta e poi la palla fa il resto. Lo sa anche Barella, che per festeggiare a dovere aspetta proprio l’amico “pittore” per ringraziarlo. La serata di Bastoni però non finisce qui. Minuto 80, altra risalita sulla fascia sinistra e cross col contagiri per la testa dell’accorrente Denzel Dumfries. Prima para Vlachodimos, poi respinge Morato e infine para Joao Mario. La terza parata non è regolare e dal dischetto Lukaku fa 0-2. Altra esultanza e tutti in campo. Se nel primo gol il 90% era stato merito del pittore Alessandro da Casalmaggiore, qui se lo divide con l’olandese e Big Rom. Poco importa. Il premio da MVP della partita non è in discussione.