Calhanoglu: «Io il numero uno e c’è un motivo! All’Inter sono rinato»
Hakan Calhanoglu si è concesso a Dazn in un’intervista molto bella sul suo ruolo, ma anche sul suo amore verso l’Inter. Il turco a tutto tondo.
AUTOSTIMA − Calhanoglu si sente il numero uno: «Mesi fa nessuno credeva quando ho detto di essere tra i migliori registi, ma io credo in me stesso e non ho paura di nessuno. Cinque registi da 1 a 5? Toni Kroos lo metto 3; Enzo Fernandez 5, Rodri 2, Kimmich 4, Calha 1. Mi sento il numero uno perché i gol che faccio io loro non li fanno. Se cercate i gol che ho fatto, sono tutti da fuori area e mai da dentro. Sono difficili questi gol, gli altri non li hanno fatti. Gli avversari giocheranno contro di me uno contro uno, come a Roma. Ma grazie a Miki e Barella possiamo creare sempre spazi. In fase difensiva sono cresciuto, c’è ancora qualche errore».
OBIETTIVI E RUOLO − Calhanoglu non si nasconde mai: «Obiettivo vincere tanti titoli. Vincere prima del Milan la seconda stella? Non ci guardo, ognuno guarda la sua situazione. Noi lottiamo per tutto, l‘Inter ha degli obiettivi e noi ci siamo. Io regista? Al Milan non ero pronto. Qui sì. Ho detto subito sì, lui voleva provarmi in quel ruolo. Importante per me e per il mio percorso. Non mi piace gestire sempre da dietro, mi piace verticalizzare in avanti e giocare veloce. Abbiamo giocatori che vanno sempre in profondità, la palla a Dimash contro la Juventus era prevista. Poi Marcus non ha fatto gol, ma buona azione».
RIGORI E INZAGHI − Dolci parole di Calhanoglu al mister: «Sappiamo le nostre qualità, da tre anni sono qua. Conosco le qualità di Dimash, Denzel, Bare. Quindi nascono così queste azioni. Mi piace fare scivolate nel prendere il pallone, mi piace correre e lavorare. Per diventare un giocatore così importante ho fatto tanti sacrifici. Rigori? Segreti… Inzaghi mi ha portato qua, mi ha chiamato per venire dopo l’Europeo. Mi ha cercato di dare un’altra posizione. Ho parlato sempre bene di lui, merita. Non parla tanto, ma ha un cuore caldo con noi. Siamo cresciuti con lui».
CAMPIONI − Calhanoglu su alcuni grandi registi: «Veron? Mi piaceva la sua cattiveria, voleva sempre vincere. Poi i suoi piedi erano buoni. Busquets? Grande giocatore, però ci sono altri giocatori che mi piacciono di più. Tecnicamente fortissimo, ma lento. Modric? Tanta roba, un amico che conosco molto bene. Un esempio! Quello che ha vinto e sta facendo a quest’età è un esempio. Da lui prendo mentalità, professionalità e secondo me è una persona anche molto buona. Xabi Alonso? Da lui mi piace sempre il suo passaggio, come ho fatto con la Juventus. Mi piace, intelligenza top. Pirlo? Il mio idolo! Lo conosco bene anche, mi piace come gioca in campo. Era tranquillo, non sentiva lo stress. Ricordo il cucchiaio all’Europeo. Il mio procuratore mi diceva di vedermi come Pirlo e io non ci credevo. Ma aveva ragione, però Pirlo è Pirlo, ha vinto tante cose. Non mi si può paragonare».
AMORE − Calhanoglu a cuore aperto: «Io voglio bene all’Inter, da quando sono qua tutti mi hanno dato sempre una grande mano. Una famiglia enorme! Ho già detto alla società: “Voi decidete, io voglio rimanere qua. Alla fine avete voi la decisione”. Qui mi sento rinato, sono maturato come uomo. Personalmente sono rinato. Avevo una situazione pesante, ma i miei compagni mi hanno aiutato. Dopo la canzone dei nostri tifosi, ho avuto più energia. Non si possono spiegare queste cose».