Inter senza spina dorsale: Inzaghi fa i conti con la casella Imprevisti
Inter imbattibile non significa che Inzaghi ha la soluzione a tutti i problemi ma poco ci manca. Il calendario metterà sul cammino della squadra nerazzurra altri ostacoli e i recenti imprevisti vanno gestiti al meglio per evitare conseguenze negative. Il primo vero test è da incorniciare
BASE (IN)SOSTITUIBILE – Presentarsi a Lecce senza quattro titolari indisponibili, a cui se ne aggiungo altrettanti a riposo, e fare la partita è un segnale importante. Lo sa l’Inter, lo sanno le altre squadre protagoniste in Serie A e ormai lo capiscono bene anche in Europa. L’Inter di Simone Inzaghi non è più quella di Istanbul. L’assenza di otto titolari non incide troppo sull’approccio inzaghiano alle partite, figurarsi quella di appena uno-due. Un messaggio utile più per la Champions League, vista la difficoltà aggiuntiva della fase a eliminazione diretta. Ciò che stupisce in Lecce-Inter è la prestazione nerazzurra pur privata della sua spina dorsale. Nel 3-5-2 schierato da Inzaghi a Lecce mancano soprattutto Yann Sommer in porta, Francesco Acerbi al centro della difesa, Hakan Calhanoglu in cabina di regia a centrocampo e Marcus Thuram in attacco. Altro che Lecce, uno scenario degno del Monopoly una volta capitati – purtroppo – sulla casella “Imprevisti”. E che potrebbe ripresentarsi in Inter-Atalanta nel caso in cui Sommer non recuperasse appieno dall’influenza e/o Inzaghi volesse dare nuovamente fiducia a Emil Audero tra i pali. Ipotesi remota ma da tenere in considerazione. Sicuramente contro l’Atalanta non ci sarà il trio Acerbi-Calhanoglu-Thuram, che è la vera spina dorsale mobile dell’Inter di Inzaghi. I primi rientri sono previsti tra Genoa e Bologna, così da andare in casa dell’Atletico Madrid con la formazione-tipo in condizioni possibilmente ottimali post-infortunio: l’Inter senza spina dorsale è quella di Lecce. E i prossimi nove punti in palio Inzaghi se li giocherà praticamente così…