La rinascita dell’Inter porta il nome di Simone Inzaghi. Un caso studio, un fenomeno da analizzare ed elogiare. Tre in particolare i segreti che hanno riportato i nerazzurri dall’inferno al paradiso
LO STRATEGA − Un mese fa praticamente era esonerato, ovvero dopo l’undicesimo KO in campionato, quello contro il Monza. Inzaghi aveva i giorni e le settimane contate. Bisognava attendere solo la fine della stagione per riservargli il benservito. Invece no, per fortuna dell’Inter. Inzaghi con pazienza, professionalità ed estro ha saputo riprendere la squadra dal baratro, riportarla in cima e addirittura sognare l’imponderabile. La Beneamata è in finale di Champions League dopo 13 anni, Inzaghi il condottiero. Tre nello specifico i segreti dello stratega piacentino: l’aver tenuto ben saldo e compatto il gruppo durante la terribile burrasca di marzo-aprile; la gestione dello spogliatoio con tanto di scelte forti e decise (Acerbi per de Vrij, Calhanoglu per Brozovic e la rotazione scientifica della rosa); la sua straordinaria capacità di trionfo nelle gare secche. In quasi due anni di Inter solamente Jurgen Klopp con il Liverpool ha saputo eliminare Inzaghi nei scontri a eliminazione diretta. I quattro derby vinti senza subire gol e stra-dominando lo hanno fatto entrare di diritto nella storia del club.
Fonte: Corriere dello Sport − Pietro Guadagno
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