Interviste

CONFERENZA – Inzaghi nel Media Day UEFA dell’Inter: tutte le dichiarazioni

Inzaghi è stato protagonisto della prima conferenza stampa del Media Day UEFA in vista della finale di Champions League Manchester City-Inter. L’allenatore ha risposto alle domande dei giornalisti presenti a partire dalle ore 14.15. Rileggi il contenuto della diretta testuale (aggiornato dal basso verso l’alto).

14.45 Finisce la conferenza di Inzaghi, ora Bastoni e Dimarco.

Sarebbe un errore chiudersi sabato?

Chiaramente la strategia la vedrete sabato. Per forza al Manchester City un po’ di possesso gli verrà concesso, l’hanno fatto tutte le squadre al mondo. Dovremo togliere un po’ di certezze, giocano da anni con lo stesso allenatore e hanno sempre aggiunto qualcosa. L’affronteremo con le nostre armi.

Inzaghi, in Inghilterra si parla molto di come ha cambiato il calcio italiano rendendolo meno difensivo. Sarà così anche contro Haaland?

Le partite sono fatte di momenti. Dovremo essere bravi a togliere possesso del Manchester City, che ha avuto più possesso contro tutti. Dovremo essere bravi a gestire quando abbiamo noi la palla, portano grandissima riaggressione ai portatori di palla nostri. Sappiamo che ci saranno dei momenti dove saremo più offensivi.

La storia del calcio parla di squadre che hanno stravolto i pronostici. Quanto si può sperare nella capacità dell’Inter di farlo?

Per quanto riguarda il pronostico è dal giorno in cui il Manchester City ha battuto il Real Madrid che si parla di questo. Ma tutti insieme non sempre vince chi è favorito: c’è il campo che passa, ci sono gli episodi e tanti momenti della partita. Lì dovremo essere bravi a indirizzarli nel modo giusto dalla nostra parte, perché soprattutto nelle finali anche se giochi contro il Manchester City ci sarà equilibrio e sarà l’episodio a fare la differenza.

Una vittoria sabato sarebbe ancora più grande del 2010?

Lì non c’ero, fu fatta un’impresa e cercheremo di farla anche sabato. Sono due squadre diverse il Bayern Monaco e il Manchester City, era un’impresa nel 2010 e lo sarebbe se dovesse succedere anche nel 2023.

Inzaghi, le piace la definizione “Re di coppe” per le finali vinte?

Mi fa piacere questa nomea. Ho avuto la fortuna di avere sempre squadre importanti, all’Inter come alla Lazio, e giocatori importanti. Nelle partite decisive abbiamo fatto sempre grandissime gara, abbiamo sempre difeso e attaccato facendo tutte e due le fasi nel migliore dei modi. Dovremo farlo anche sabato col Manchester City.

Come si può fare ad avere motivazioni extra?

La motivazione nel calcio è importantissima. Ho la fortuna di allenare ragazzi straordinari, che in questi anni con me hanno avuto motivazione altissima. Altrimenti non sarebbero arrivati così tanti titoli e soddisfazioni. La motivazione è il succo del calcio.

In cosa l’Inter può avere qualche arma in più rispetto al Manchester United visto sabato?

Qualche arma in più non so. L’Inter gioca in maniera diversa dal Manchester United, che però è una delle squadre più forti che ci sono nel nostro panorama. Rispettiamo il Manchester City che ha vinto, però lo United ha fatto la sua partita.

Se Guardiola è il miglior allenatore al mondo, si può dire che Inzaghi sia il più sopravvissuto al mondo? Di cosa ha paura?

Stiamo parlando sempre di una partita di calcio: nulla. Abbiamo grandissimo rispetto, Guardiola a parere mio è il miglior allenatore al mondo. L’ho sempre detto: nel calcio ha segnato un’era. Paura nulla, abbiamo grandissimo rispetto e siamo orgogliosi di giocarci questa finale. L’abbiamo voluta con tutte le nostre forze, in quest’anno dove abbiamo giocato tantissime partite: sarà l’ultima di cinquantasette sabato, nelle cinquantasei che ci hanno fatto arrivare a questo punto c’è anche qualche sconfitta ma sono servite.

Quanto sarà importante partire bene e quanto sta dedicando tempo all’approccio alla partita?

Quello è fondamentale. Abbiamo visto l’approccio del Manchester City nel derby di sabato e il nostro con l’Atalanta, è importantissimo. Sappiamo che loro partono sempre forte, noi in questo siamo sempre molto attenti e concentrati: dovremo essere molto bravi.

Quali sono le qualità principali dell’Inter di questa stagione?

Quando abbiamo fatto partite importanti, pur avendo defezioni, ho avuto dei ragazzi che sono riusciti a trovare fuori sicuramente delle risorse che tutti quanti pensavamo di non avere. Siamo stati bravissimi, siamo stati tante volte in delle partite difficilissime per la nostra stagione, che magari venivano presentate come ultima spiaggia. Però noi sapevamo che non lo erano, ma che erano partite da disputare da grande Inter: i ragazzi in questo sono stati bravissimi.

Per il Manchester City il pallone peserà di più dell’Inter?

Questo lo vedremo. Sarà una partita importante per le due società e le due tifoserie. Il Manchester City la sta inseguendo da anni, noi abbiamo fatto grandissimi passi avanti e ce la siamo guadagnata con merito, non ultimo il derby cittadino. Cercheremo di fare una grande partita, sapendo cosa troveremo davanti a noi.

Inzaghi, cosa ha trasmesso la finale di FA Cup?

Più li vedi più capisci perché stanno ottenendo questi risultati. Squadra forte e tecnica, che fa grandissimo palleggio e riaggressioni. Non ha punti deboli, ma troverà davanti l’Inter che ha fatto il suo percorso. Sapremo di dover essere bravi a togliere un po’ di possesso e coprire bene ogni centimetro del campo, perché sono bravi nel possesso, negli smarcamenti e nell’andare a occupare gli spazi.

Che atmosfera si aspetta a Istanbul? Molti turchi faranno il tifo per Calhanoglu ma c’è anche Gundogan.

Senz’altro troveremo uno stadio con tanta gente, ci saranno i tifosi del Manchester City, dell’Inter e i turchi che saranno divisi tra Calhanoglu e Gundogan. Sicuramente sarà una grandissima atmosfera: non vediamo l’ora di arrivare, giovedì saremo lì e faremo la rifinitura sul campo. Mi hanno detto di un campo in ottimo stato, sarà una grande partita sabato.

Dzeko o Lukaku: già deciso?

No. Non ho deciso lì, a metà campo e in difesa. In questo momento, fortunatamente, come negli ultimi due mesi ho la possibilità di scegliere. Per un allenatore è la miglior cosa che ci sia. Per quanto riguarda la scelta mancano ancora quattro allenamenti e la rifinitura a Istanbul, un allenatore può avere delle idee ma come sabato scorso a Torino arrivi la sera e pensi una cosa, mentre al risveglio muscolare la mattina dopo vedi qualcosa e cambi idea. Fino all’ultimo un allenatore si porta i dubbi e le scelte.

Inzaghi, cos’ha trasmesso Manchester City-Real Madrid? Sua moglie ha rivelato che aveva azzeccato il risultato.

Per quanto riguarda il risultato della semifinale quest’anno sentivo che il Manchester City sarebbe arrivato in finale. La partita d’andata era equilibrata, l’anno scorso ci furono i due gol nel recupero del Real Madrid che riuscì ad andare in finale. Dissi a mia moglie e ai miei figli la mattina prima di venire qui ad Appiano Gentile che il Manchester City avrebbe vinto largamente.

Il Manchester City può fare il Triplete, questo aumenta il valore della partita?

Real Madrid e Manchester City sono due grandissime squadre che hanno fatto la storia. In questi anni hanno dominato in Europa, quindi abbiamo tantissimo rispetto per tutte e due le squadre. Per quanto riguarda il Manchester City sappiamo che ha vinto due titoli, ma anche l’Inter. Sappiamo la rosa e l’allenatore che hanno, ma trova un avversario davanti che ha meritato come loro di essere a Istanbul a giocarsi la finale.

Ha sfidato due volte Guardiola con la Lazio contro il Brescia, vincendo 5-0 e 3-1: cosa ricorda? Lautaro Martinez uomo chiave?

Tutte e due le squadre avranno i propri giocatori migliori che dovranno fare la differenza. Lautaro Martinez, chiaramente, è uno dei migliori dell’Inter. Per quanto riguarda Guardiola l’ho incontrato da giocatore, ricordo quelle partite. C’è un aneddoto curioso con Guardiola: nel viaggio di nozze dopo il mio matrimonio a New York, nel 2019, alle 9 del mattino avevo incontrato Guardiola nell’albergo a fare colazione.

Inzaghi, è la partita più importante della sua carriera?

A livello di importanza è sicuramente la più importante, ma penso anche per i miei giocatori. Qualcuno come Dzeko e Onana hanno giocato delle semifinali, ma per me e i miei giocatori è la prima volta. Chiaramente sarà la partita più importante, che ci ripaga degli sforzi fatti durante l’anno: è stato un percorso lungo con delle insidie, ma negli ultimi tre mesi quando siamo riusciti a recuperare i nostri giocatori ho avuto rotazioni più ampie da compiere ogni quarantotto-settantadue ore. Penso che l’Inter abbia fatto grandi cose.

Percentuali di vittoria?

Nelle percentuali non sono bravissimo. Incontreremo la squadra più forte del mondo, negli ultimi sei anni ha vinto cinque volte la Premier League ed è sempre arrivata alle semifinali. Dovremo essere molto attenti a fare una gara da squadra, perché sapremo di avere davanti i migliori con una rosa fantastica e un allenatore che ha segnato un’epoca.

Da quando è iniziata la preparazione?

Devo essere sincero: chiaramente ieri è il giorno in cui ci ho pensato di più. Chiaramente, insieme al mio staff, già avevamo visto e lavorato sul Manchester City dal giorno dopo il derby di ritorno col Milan. Era IL derby, sapevamo quello che si portava dietro: un doppio confronto del genere valeva una stagione e una finale di Champions League. La sera dopo Torino ho iniziato a pensare di più al Manchester City e a cosa dovremo fare sabato.

Qual è stato il momento in cui avete capito che sareste arrivati in finale?

Chiaramente è stato un viaggio lungo, che è cominciato da quest’estate il giorno dei sorteggi. Chiaramente non era stato un giorno fortunatissimo, perché avevamo preso nello stesso girone Bayern Monaco e Barcellona. Però, insieme allo staff e alla squadra, ne avevamo parlato subito. Avevamo parlato che secondo noi potevamo fare un bel percorso, adesso siamo arrivati in finale e abbiamo fatto un grandissimo viaggio, però tutto parte dall’anno scorso: le quattro partite con Real Madrid e Liverpool, che hanno poi fatto la finale, sono rimaste impresse nei nostri pensieri.

14.19 Ora inizia la conferenza di Inzaghi.

14.16 Comincia a parlare Marotta: «Benvenuti nel nostro centro sportivo, qui è iniziata l’avventura che ci ha portati a salire nel gradino più alto del calcio europeo. Questo merito va ascritto sicuramente al nostro allenatore, alla nostra squadra e a tutte le componenti societarie, agli uomini e alle donne dell’Inter che sono riusciti col loro lavoro a supportare quello della squadra. Nella storia del club è la sesta volta che ci si presenta alla finale di Champions League o Coppa dei Campioni. Questo appuntamento importante ci mancava da tredici anni, siamo pronti a onorarlo nel migliore dei modi pur nel rispetto di un avversario importante».

14.00 Un quarto d’ora all’inizio della conferenza stampa di Simone Inzaghi. Il tecnico parla nel Media Day definito dall’UEFA in vista della finale di Champions League Manchester City-Inter, in programma sabato alle 21 ora italiana a Istanbul. Nell’attesa qui le ultime novità sulle condizioni di Henrikh Mkhitaryan.

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