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Obbligo o verità? Un ragionamento che non può valere solo per l’Inter

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Il mercato sta per concludersi e le rivali dell’Inter si stanno rafforzando con grandi acquisti. Ora un ragionamento è da ampliare.

GONG – Il calciomercato estivo sta ormai per concludersi: mancano esattamente tre giorni al gong finale. In tante si stanno muovendo. L’Inter, dal canto suo, sta per chiudere l’affare Tomas Palacios e metterà fine al suo mercato in entrata. Un mercato, quello nerazzurro, fatto più di ritocchi che di rivoluzioni. La dirigenza ha avuto la forza di confermare in blocco la squadra che ha vinto lo scudetto della seconda stella, andando a puntellare quei reparti a numero ridotto. Ergo: gli arrivi di Zielinski a centrocampo, Taremi in attacco e Josep Martinez in porta sono andati a completare il puzzle di Simone Inzaghi. L’ultimo in ordine cronologico, il gigante dall’Argentina, prenderà le veci del vice Alessandro Bastoni. L’Inter è ovviamente una seria candidata alla vittoria dello scudetto 2024-25. Non solo perché ha, probabilmente, la rosa più attrezzata, ma anche perché arriva da campione in carica. Salta fuori, a questo punto, la parola obbligo scudetto. O comunque obbligo di provarci fino alla fine. Tutto vero e legittimo. Ma lo stesso vale per le altre?

Obbligo o verità: come per l’Inter vale anche per le altre

GRANDI INVESTIMENTI – La risposta è assolutamente sì. Obbligo o verità? Entrambe, perché se squadre come Juventus e Napoli hanno speso o stanno riuscendo a spendere oltre 200 milioni di euro, la parola scudetto viene da sé. E se questa parolina magica è un obbligo per i campioni uscenti, lo stesso deve valere per i bianconeri e i partenopei. Il mercato faraonico della Juventus, che sta per chiudere anche Teun Koopmeiners per quasi 60 milioni di euro, non può esimere la Vecchia Signora dall’obbligo di competere per lo scudetto insieme all’Inter. Anche il Napoli, che presto avrà come rinforzi gente del calibro di Romelu Lukaku e Scott McTominay, dovrà necessariamente legare i propri risultati sportivi a quella parolina lì. Soprattutto quest’anno, con una sola competizione da giocare. Insomma, patti chiari amicizia lunga: se lo scudetto è obbligo per una, sarà d’obbligo anche per le altre.

Pubblicato da
Sandro Caramazza

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