Zhang confonde Inter e Suning ma anche il vero ruolo di Oaktree
Zhang torna a parlare – anzi scrivere – della situazione in casa Inter relativa al controllo della società, che Suning rischia seriamente di perdere in favore di Oaktree. Il comunicato del Presidente nerazzurro tocca diversi punti e crea anche discreto allarmismo, probabilmente non motivato dal punto di vista extra-proprietario. Analizziamo la situazione citando il comunicato
MILANO – La vigilia di Inter-Lazio in casa nerazzurra non prevede la conferenza stampa dell’allenatore Simone Inzaghi ad Appiano Gentile. Bensì il comunicato del Presidente Steven Zhang da Nanchino. Un atto dovuto ma tardivo. Probabilmente fin troppo, visto che arriva a ridosso della festa Scudetto dell’Inter a San Siro. Il Whit(e) Monday di Zhang adesso è seriamente a rischio ma bisogna parafrasare bene il contenuto un po’ “ambiguo” della sua nota ufficiale. Proviamo a farlo – pezzo per pezzo – così da arrivare a spiegare cosa sta succedendo.
Inter tra Suning e Oaktree: il comunicato del Presidente Zhang sulla situazione societaria
Cara Famiglia Nerazzurra,
quest’anno, insieme, abbiamo raggiunto un traguardo leggendario all’interno dei nostri 116 anni di storia: portiamo ora con orgoglio due stelle sul petto, il simbolo di tutto l’impegno delle donne e degli uomini dell’Inter. Mentre ci avviciniamo alla fine di questa fantastica stagione, voglio rispondere alle speculazioni sulla stabilità finanziaria del nostro Club.
Nulla da aggiungere. Se non fosse che lo Scudetto della Seconda Stella in Serie A è la conseguenza del lavoro fatto dall’allenatore con il suo staff, da tutti i calciatori e dai dirigenti. L’Inter, nell’ultima stagione in particolare, è “solo” quella attiva, operativa e presente sull’asse Milano-Appiano Gentile. Stop. La scelta di utilizzare “nostro” per ricreare un senso di familiarità con l’ambiente interista, soprattutto con i tifosi, è strategica. In realtà si intuisce da subito che la comunicazione di Zhang ha un approccio interno, quindi legato solo alla sua prospettiva: sono dichiarazioni focalizzate esclusivamente su se stesso, più come imprenditore che da presidente.
Gli anni 2020 e 2021 sono stati indimenticabili per la nostra generazione, poiché la pandemia globale ha cambiato profondamente molti aspetti della nostra vita. Per continuare a sostenere l’Inter, dopo avere già investito nel Club oltre un miliardo, abbiamo aperto la linea di credito con Oaktree, con l’obiettivo di proseguire il progetto vincente che abbiamo avviato nel 2016. Da allora, io e il mio management ci siamo impegnati a sviluppare successi sul campo, allo stesso tempo mantenendo una rigorosa disciplina finanziaria.
Anche in questo caso niente da aggiungere ma un punto di vista fin troppo interno. Il COVID-19, come causa di tutti i problemi, è un “alibi” generico che nel 2024 non può più essere utilizzato. Quanto fatto dall’Inter per restare a galla, senza mai perdere competitività, è sotto gli occhi di tutti. Tanti sacrifici senza avere un progetto a lungo termine, che non è certo il massimo per una società sportiva. E una scadenza nota da tre anni: il 20 maggio 2024 non arriva mica a sorpresa.
I successi dell’Inter targata Suning: la scelta del “Presidente” Marotta
Il nostro duro lavoro ha dato i suoi frutti. Negli otto anni sotto la nostra gestione, insieme al nostro staff, ai giocatori e agli allenatori, abbiamo conquistato sette trofei, due finali europee, e due volte abbiamo raggiunto la vetta del campionato di Serie A. La leggendaria seconda stella è una testimonianza della nostra crescita e del nostro successo. Naturalmente, tutti i nostri partner, inclusa Oaktree, hanno potuto trarre beneficio dal raggiungimento di tali incredibili traguardi dentro e fuori dal campo.
Come sopra. La crescita commerciale del brand Inter è anche merito dell’intuizione del Suning Holdings Group, che fa capo al proprietario Jindong Zhang, ma ogni sviluppo si è arrestato anni fa. Troppo presto. Gli otto anni di Suning all’Inter vanno divisi in tre parti. La prima fatta di investimenti esagerati ma sbagliati. La terza fatta di disinvestimenti obbligati ma necessari. In mezzo una parte “correttiva” di raccordo, che ha un nome e un cognome: la delega a Beppe Marotta, nel ruolo di Amministratore Delegato Sport dell’Inter, del progetto sportivo nerazzurro.
Il ruolo di Oaktree nell’Inter: creditore non significa partner
Nel corso dei mesi che hanno condotto alla data di scadenza della struttura di finanziamento con Oaktree, abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner, compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato. Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree. Tutto ciò è stato molto frustrante e deludente, ma questo comportamento sta ora creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità.
Questo è il paragrafo più importante dell’intero comunicato di Zhang. Partendo dal presupposto che è paradossale continuare a considerare Oaktree Capital Management un “partner” di Suning anziché il creditore, che deve recuperare dal debitore Zhang la cifra concessagli sotto forma di finaziamento, comprensiva di interessi. A meno che lo stesso Zhang non consideri Oaktree “socio” per la vendita dell’Inter. Motivando così la scelta del fondo statunitense di mettere i bastoni tra le ruote a Suning per ottenere la percentuale extra prevista dall’accordo fatto nel 2021. In questo caso è consequenziale che Oaktree non voglia lasciare la “sua” fetta a PIMCO (Pacific Investment Management Company), altro fondo statunitense pronto a soccorrere Zhang per rientrare dal primo debito generandone un altro più elevato con scadenza nel 2027. Nella versione di Zhang, che punta ad andare per vie legali, c’è una pecca piuttosto evidente: la situazione può mettere a rischio solo la stabilità di Suning, che è a poche ore dal perdere definitivamente le quote dell’Inter – pignorate da Oaktree – per non aver scelto di venderle prima di arrivare a essere inadempiente nei confronti del suo “ambizioso” creditore.
Il più grande errore di Zhang: confondere l’Inter con Suning
A nome dell’Inter e in qualità di Presidente, voglio rassicurare le centinaia di milioni di tifosi in tutto il mondo che faremo tutto il possibile per proteggere i nostri colori, i nostri valori fondanti e la nostra stabilità. Ci impegniamo a lavorare per una risoluzione pacifica con Oaktree e a continuare la nostra storia di successi per la nostra amata Inter.
Forza Inter Sempre.
Presidente
Steven Zhang
La conclusione firmata da Zhang è la conferma dell’errore fatto anche a livello di comunicazione. La commistione tra Inter e Suning è solo nella prospettiva dell’attuale presidente, che lascia passare il messaggio che a correre rischi sia la società nerazzurra anziché l’azienda cinese. Ed è esattamente questo il punto di tutta la situazione. Il debito riguarda Zhang, non l’Inter. Di conseguenza il rischio è che Suning perda il controllo dell’Inter per una manciata di milioni, ottenendo una “plusvalenza” molto inferiore alle aspettative. Vendere ma non svendere l’Inter è sempre stata la strategia di Suning. Perdere anziché svendere le quote può essere considerato un piccolo fallimento nella gestione dell’asset Inter. La speranza di ricucire con Oaktree a quanto pare c’è (ennesima illusione?) ma non può più esserci continuità per Suning. Perché l’unica alternativa al pignoramento immediato è rappresentato dalla vendita quasi tempestiva della maggioranza. Ormai manca poco alla verità ma ben venga fare chiarezza: l’Inter potrebbe vedersela “brutta” solo nel brevissimo periodo, giusto il tempo di riassestarsi a livello aziendale e ripartire con un nuovo presidente al posto di Zhang e quindi una nuova proprietà dopo Suning. Oaktree vuole mettere le mani sull’Inter della Seconda Stella per generare un profitto per sé, ma ciò si sapeva da prima del comunicato “personale” arrivato da Nanchino…